Oltremare – Sirene

daniela fubiniC’è chi dice che i dieci giorni fra Yom HaShoah e Yom HaAtzmaut in Israele rappresentano il contraltare nazionale (leggi: laico) dei dieci giorni che corrono fra Rosh HaShana e Yom Kippur. Fra il capodanno ebraico e il giorno dell’espiazione, tutti gli ebrei del mondo, non importa dove vivano, sono invitati a ripercorrere lungo dieci giorni la propria memoria personale e a riproporsi di agire meglio (secondo i valori ebraici) durante l’anno appena iniziato. Fra il giorno della memoria dei caduti a causa della Shoah e il giorno della celebrazione dell’indipendenza e della fondazione dello Stato di Israele, tutti gli israeliani invece ricordano. Soprattutto perché alle soglie della celebrazione, un attimo prima di sparare i fuochi d’artificio e accendere i barbecue, si commemora Yom HaZikaron, in ricordo di altri caduti, sempre troppi e non ancora finiti, quelli di tutte le guerre dal 1948 in giù. Due sirene durante le quali tutto il paese si ferma, come tutti sanno, anche in mezzo all’autostrada. Insomma, questi non sono giorni pieni di allegria anche quando Hamas non decide di scaricarci addosso una parte del suo immenso arsenale, tutto in 36 ore finché qualcuno non gli fa sapere che va bene, gliela diamo sta caramella che vuole così tanto. Segue silenzio, temporaneo evidentemente, funerali delle vittime e domande sospese. L’indice di confusione è descritto alla perfezione da alcuni bambini, ripresi da telecamere fisse di una casa a Givat Brenner, che al sabato mattina giocavano tranquilli quando è suonata la prima sirena di allarme, del tutto inattesa. In assenza di istruzioni hanno abbandonato le biciclette e si sono messi di propria iniziativa in fila, zitti e a testa bassa, a onorare i caduti (non sapevano quali, se di nuovo quelli della Shoah appena ricordati, o in anticipo quelli delle guerre). La di loro madre, appena visti i bambini immobili invece che veloci a correre nel rifugio, li ha svegliati da quella specie di incantesimo della memoria, e tolti dal pericolo. Forse sarebbe il caso di mandarla su alla Knesset a svegliare anche coloro che dovrebbero evitarli, questi allarmi.

Daniela Fubini