“Ebrei e cattolici, dialogo proficuo”
“Hine ma tov uma na’im, Shevet achim gam yachad”. “Ecco come è buono e piacevole che i fratelli siedano tutti insieme”:
Versi celebri tratti dal salmo 133 in cui la fratellanza viene paragonata all’olio di unzione sacerdotale e alla rugiada divina che scende sui monti d’Israele e sulle colline di Gerusalemme. È da questa immagine che parte il rabbino Daniel Polish, a capo dell’International Jewish Committee on Interreligious Dialogue che in questi giorni si confronta a Roma con esponenti del Vaticano, leader ebraici ed esperti di Dialogo in occasione dei lavori della 24esima Riunione del Comitato internazionale di collegamento cattolico-ebraico. Lavori in più giornate che hanno preso il via nello storico Palazzo della Cancelleria, alla presenza del Primo ministro Giuseppe Conte, e con gli interventi del cardinale Kurt Koch, presidente della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo della Santa Sede; del presidente della Conferenza Episcopale Italiana Gualtiero Bassetti, della presidente UCEI Noemi Di Segni, del vescovo ausiliare monsignor Paolo Selvadagi, del rav Benedetto Carucci Viterbi in rappresentanza del rabbino capo Riccardo Di Segni e della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello.
L’occasione, per gli intervenuti, di ripercorrere secoli di coesistenza non sempre semplice, e talvolta di vero e proprio tentato annientamento da parte della Chiesa. Ma anche per rimarcare i molti passi avanti compiuti dal Concilio Vaticano II in poi, visto da tutti come un punto di svolta nelle relazioni tra ebrei e cristiani. Una strada ancora in salita in diversi ambiti ma che, come è stato tracciato nel corso della cerimonia inaugurale della conferenza, è segnata anche da percorsi e progettualità condivise che abbracciano diversi campi, dalla formazione al ruolo sociale delle religioni.
“L’antisemitismo e il terrorismo vanno denunciati e contrastati con tutte le nostre forze. Ma non dobbiamo fermarci ad espressioni di condanna. Soprattutto in campo educativo – ha tra gli altri affermato al riguardo il cardinal Bassetti – vanno seguite le nuove generazioni affinché siano in grado di estirpare e lottare contro tutte quelle forme di pregiudizi che generano quell’odio disumano che ha lo scopo di condizionare relazioni di amicizia e di fratellanza”.
Tra i temi che i protagonisti della riunione si trovano ad affrontare in questi giorni vi sono lotta all’antisemitismo, difesa della libertà religiosa, crisi dei rifugiati e le persecuzioni subite da alcune comunità cristiane nel mondo. Sfide da affrontare con la massima unità ma anche nel segno della consapevolezza. Come hanno ricordato ai presenti le melodie interpretate a Palazzo Cancelleria dalla formazione musicale Progetto Davka, con un viaggio artistico che non ha mancato di toccare alcuni momenti critici di questa relazione. A partire dal drammatico esilio forzato degli ebrei di Spagna evocato nel brano “Adio Querida”.
Ferite da non dimenticare, per costruire un futuro diverso.
(14 maggio 2019)