Bussetti: “Traduzione del Talmudprogetto orgoglio dell’Italia”
“Il passato è sempre presente in noi e dobbiamo farlo rivivere costantemente. Bisogna continuamente interpretare, proprio come ci insegnano l’ebraismo e il Talmud babilonese”. Parole del ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Marco Bussetti in occasione della presentazione al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano del progetto di traduzione del Talmud Babilonese in italiano, realizzato grazie a un Protocollo d’intesa fra Presidenza del Consiglio dei Ministri, MIUR, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Collegio Rabbinico Italiano. “Questo progetto di traduzione è unico al mondo e dobbiamo essere orgogliosi che sia l’Italia a promuoverlo e portarlo avanti – ha affermato Bussetti -. Continueremo a farlo garantendo i necessari finanziamenti che abbiamo già aumentato in modo significativo, proprio perché crediamo in questa iniziativa. È l’unico programma di ricerca d’avanguardia di questo tipo nel panorama internazionale. Uniamo così il nostro presente più prossimo, l’intelligenza artificiale, alle nostre radici, al nostro passato”. Concetto ribadito da Clelia Piperno, direttore del Progetto Talmud, che ha sottolineato come si tratti di un’iniziativa in cui l’Italia rappresenta “un’eccellenza mondiale” nonché “l’unica ad avere questo prodotto” che in sé riunisce lavoro scientifico e umanistico. Un lavoro che sta dando vita a un software in grado di tradurre il Talmud ma utilizzabile in futuro anche per altre lingue, come hanno spiegato il vicepresidente UCEI Giorgio Mortara e il presidente del Cnr, Massimo Inguscio. “Talmud significa studio – ha sottolineato il rabbino capo di Milano rav Alfonso Arbib, intervenendo all’incontro – ma studio significa anche imparare a studiare, a porsi delle domande, a pensare. Ecco, il Talmud insegna a pensare”. A dare l’idea della profondità del Talmud, testo fondamentale della tradizione ebraica, anche l’intervento del rav Gadi Piperno, quality manager del Progetto. “Nel Talmud troviamo sia domande sia possibili risposte a un’infinità di temi, dal diritto dei lavoratori alle questioni sanitarie. Ma nel Talmud troviamo anche una modalità di approccio allo studio, perché non esiste l’ipse dixit, e quindi si mettono in discussione sempre tutti gli aspetti”. Il rav ha sottolineato poi come il software utilizzato per questo grande progetto di traduzione permetta di fare delle “analisi del testo anche inesplorate grazia alla linguistica computazionale”. La traduzione assume dunque un grande valore per l’ebraismo e per l’Italia su più livelli: restituisce al pubblico italiano, ebraico e non, la possibilità di riscoprire le proprie radici attraverso un testo per secoli perseguitato e bruciato nelle piazze, e guarda al contempo al futuro aprendo nuove possibilità per lo studio e l’interpretazione del Talmud così come per altri testi antichi. “Siamo grati alle istituzioni italiane per il fondamentale supporto nella realizzazione di questo inestimabile progetto di conoscenza e innovazione tecnologica” le parole dell’ambasciatore d’Israele in Italia, Ofer Sachs. “L’implementazione di sofisticati programmi di intelligenza artificiale nell’opera di traduzione del Talmud permetterà di presentare al grande pubblico gli straordinari testi alla base della religione, della cultura e della filosofia ebraica. Sono certo che la sorprendente tecnologia impiegata nella traduzione di testi così complessi possa rappresentare un’opportunità universale per la promozione di conoscenza e scambi interculturali”. Un augurio raccolto anche dal direttore Generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, Fiorenzo Galli, che ha ricordato le iniziative per celebrare i 500 anni di Leonardo Da Vinci, “un uomo in grado di far dialogare il passato e il presente così come accade per il Talmud”.
Richiamo al passato presente anche nell’intervento del ministro Bussetti: “Del Talmud – ha affermato – sono esistite traduzioni parziali, nate da pregiudizi che hanno gravato sul pensiero teologico e sulla nostra cultura nazionale. Questi pregiudizi fanno parte delle premesse di quella vergogna incancellabile che furono le leggi razziali del 1938, la persecuzione fascista degli ebrei, la Shoah”. “Bisogna però prendere le distanze non con una facile retorica – ha aggiunto Bussetti – ma con un impegno costante, intelligente, profondo, come quello che si manifesta nella grande opera che è il Progetto di Traduzione italiana del Talmud”.
Ad intervenire all’iniziativa anche il Capo del Dipartimento per la Formazione superiore e per la Ricerca del MIUR, Giuseppe Valditara; Rita Cucchiara, docente all’Università di Modena e Reggio Emilia; Maria Cristina Messa, rettore dell’Università degli Studi Milano Bicocca.