Manifestazioni e bandiere

AssaelIn politica, si sa, niente avviene per caso. Soprattutto in tempi in cui la comunicazione sembra essersi sostituita ai contenuti ideologici. Non può, quindi, passare inosservata la bandiera di Israele ancora una volta apparsa in una manifestazione organizzata dal leader leghista Matteo Salvini. Dopo il raduno estivo di Pontida è toccato ora alla reunion della destra europea, a Milano lo scorso sabato. La prima cosa che viene da pensare è cosa c’entri la bandiera israeliana in un gioco totalmente europeo? Qualcuno potrebbe dire per ribadire la necessità di contrastare la penetrazione islamista appoggiando partiti e movimenti che hanno fatto dell’islamofobia un punto d’onore, alla stregua di ciò che rappresentava l’antisemitismo nell’Europa fra le due guerre, dove una selva di partiti in vari Paesi si dichiarava esplicitamente antisemita finché non è arrivato qualcuno a raccogliere tutto il mazzo. La cosa non mi sconvolge, anche perché sono perfettamente consapevole che in Israele oggi circolino posizioni nazionaliste ed identitarie che avvicinano l’elettorato di Netanyahu alla galassia sovranista europea. Fa pensare, però, come la presenza della bandiera israeliana sia stata notata solo dai membri della comunità ebraica, suscitando le solite reazioni pro o contro sui social. Insomma, ha tutta l’aria di una provocazione rivolta all’interno del mondo ebraico. E forse anch’io, scrivendo questo piccolo pezzo, ci sono cascato.

Davide Assael