Ticketless – Cabas diventa Caffaz

alberto cavaglionSulla scia della bella rubrica che Marco Belpoliti su www.doppiozero.com ha inaugurato in questi giorni, pubblico anch’io, questa settimana, una foto a testimonianza dell’impegno civile di Primo Levi. Nella immagine qui sotto lo si vede stringere la mano a Pertini il giorno in cui si recò a Roma per consegnargli la prima copia del numero monografico sulle leggi razziali pubblicato dalla rivista fiorentina “Il Ponte”. Si era nel 1978. Nessuno in Italia parlava della “infamia” delle leggi razziali. Proprio nessuno. Altre erano le colpe del Re, non quella di aver firmato quelle leggi come oggi tutti sanno e ripetono. Quel fascicolo ci appare oggi una cattedrale nel deserto. Dentro quel numero si legge il saggio più bello che Cesare Cases abbia Levi Pertiniscritto su quegli anni terribili, un racconto dello stesso Levi e varie altre cose che oggi ci paiono memorabili. Nella foto a sinistra Enriquez Agnoletti, a destra Ugo Caffaz che promosse quella iniziativa.
Una bella occasione per ricordare l’impegno civile di Primo Levi, ma anche una felice occasione per segnalare un libro appena uscito, dove in forma narrativa si ricostruisce la saga famigliare dei Cabas che diventano Caffaz, da Mogador a Livorno, Pisa, Lugo di Ravenna, Firenze (Alfredo De Girolamo, Da Mogador a Firenze. I Caffaz. Viaggio di una famiglia ebrea, prefazione di Giovanni Gozzini, Poligrafici Editoriale, 2019).

Alberto Cavaglion