Roma – Una nuova sfida per il Museo ebraico
Considerato nel mondo antico sacro agli dei, l’argento fu uno dei materiali prediletti dagli artisti piemontesi i quali seppero imprimergli una forza plastica in sintonia con le mode del momento. Una storia anche ebraica, come racconta l’accurato volume “Argentieri piemontesi del ‘700. Trovati e ritrovati” (ed. Skira) opera di Gianfranco Fina e presentato ieri nelle sale del Museo ebraico di Roma dove per l’occasione è stata anche allestita una esposizione di opere di pregio donate al Museo stesso.
Evento che ha segnato l’esordio operativo della Fondazione Museo ebraico di Roma, presieduta da Alessandra Di Castro e con presidente onorario il presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder. Una realtà che, sottolinea Di Castro, vuol essere uno strumento per attrarre donazioni e fondi a sostegno delle diverse attività. La sfida quindi di un museo pronto “ad accogliere e valorizzare nuove opere, anche attraverso pubblicazioni e mostre”.
Significativa la partecipazione di pubblico all’evento di ieri sera, che ha visto a confronto l’autore con Marcella Ansaldi, Claudia De Benedetti e Dora Liscia Bemporad, direttrici rispettivamente dei Musei ebraici di Venezia, Casale Monferrato e Firenze. Uno sguardo aperto quindi alle diverse esperienze di gestione museale, alla sfida di far rete, all’implementazione di progetti culturali.
Ad aprire la serata, cui è anche intervenuta l’assessore alla Cultura Giorgia Calò, un saluto della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello.
(23 maggio 2019)