Israele-Siria, alta tensione

rassegnaUn nuovo attacco di rappresaglia sarebbe stato compiuto da Israele nella notte contro la Siria. A riferirlo i media legati al regime di Assad. Aumenta così la tensione tra i due paesi, innescata dall’aggressione siriana di sabato quando milizie sciite hanno sparato due razzi contro le alture del Golan. A questo attacco Israele ha risposto immediatamente prendendo di mira “due batterie siriane di artiglieria, alcuni posti di osservazione e una batteria di difesa aerea Sa-2”, ha dichiarato l’esercito. “Nella notte – aggiunge La Stampa – i raid si sono estesi ad Al-Kiswa, circa 25 chilometri a Sud della capitale siriana, dove c’è una base militare già presa di mira più volte negli anni scorsi. In questo caso è stato colpito, secondo fonti dell’opposizione siriana, un ‘deposito di missili a lungo raggio’ vicino a una caserma, dove gli israeliani sospettano operino anche i Pasdaran iraniani”. Gli Stati Uniti, prosegue il quotidiano, appoggiano “l’azione contro le forze iraniane presenti in Siria e le sanzioni contro Teheran hanno una importante ricaduta a Damasco, che fatica a procurarsi il greggio necessario, prima fornito senza problemi dall’Iran. Bashar al-Assad ha anche perso i due terzi dei pozzi petroliferi siriani, ora controllati dai curdi sostenuti dagli Usa nel Nord-Est del Paese”.

Washington, prove di dialogo con Teheran. A proposito di Iran, Corriere e Giornale parlano dell’apertura del segretario di Stato Usa Mike Pompeo verso Teheran: “Siamo pronti a impegnarci in un confronto senza precondizioni. Siamo disposti a sederci a un tavolo con gli iraniani. Ma continueremo nello sforzo di neutralizzare le attività maligne della Repubblica Islamica”, le sue parole. Bisognerà vedere se il presidente Usa Donald Trump darà impulso al nuovo possibile corso. Il leader arriva oggi a Londra e cenerà con la regina Elisabetta II. Nel mentre fanno discutere le sue dichiarazioni su Brexit: “La Gran Bretagna dovrebbe mandare Nigel Farage (il leader della Brexit) a trattare con la Ue e nel caso tenersi pronta ad uscire anche senza un accordo”.

2 giugno, la festa e le polemiche. “Il 2 giugno è la Festa di tutti gli italiani. Non ci devono essere polemiche sterili e strumentali. Nel cielo sventola la bandiera della Repubblica, che significa libertà, democrazia e rispetto di tutte le persone che si trovano sul nostro territorio. La grandezza della Repubblica è nell’appartenere a tutti e la sua Festa va dedicata a tutti gli italiani, e anche a tutti i migranti che si trovano nel nostro Paese, a tutte le comunità, incluse quelle più piccole e più deboli, così come a tutte le vittime dell’Olocausto, agli ebrei, ai rom e ai sinti”, le parole del presidente della Camera Roberto Fico. Parole a cui ha replicato il ministro dell’Interno Matteo Salvini in un comizio a Tivoli: “Oggi per qualcuno è la festa dei Rom e dei migranti, per me è semplicemente la festa degli italiani. Oggi qualcuno avrebbe dovuto portare rispetto”, la dichiarazione riportata da La Stampa che poi parla di “battutaccia” di Salvini quando questi aggiunge: “Alla fine andiamo tutti al bar, offre Fico visto che oggi è la festa dei migranti, dei rom e dei borseggiatori”.

Antisemitismo d’Europa. Su Repubblica Wlodek Goldkorn riflette sul problema dell’antisemitismo e sul perché sia tornato ad essere in Europa una minaccia: “dopo oltre sette decenni dall’Olocausto, la memoria si fa più flebile perché vengono a mancare i testimoni diretti della catastrofe dell’Occidente. Ma poi c’è un problema politico. L’assalto al politicamente corretto ha liberato le pulsioni finora represse e nascoste. Aggiungiamo il ritorno dei nazionalismi, che escludono l’Altro. E come aveva intuito Umberto Eco nel romanzo Il cimitero di Praga dedicato ai Protocolli dei savi anziani del Sion, l’Altro nella storia europea è l’ebreo”.

Torino, analisi dei fascismi di ieri e di oggi. Appuntamento questa sera alla Comunità ebraica di Torino per parlare del nuovo libro di Claudio Vercelli Neofascismi (Edizioni del Capricorno). Insieme all’autore dialogheranno Andrea Giorgis – deputato Pd e docente di diritto costituzionale all’Università di Torino – e l’avvocato Giulio Disegni, vicepresidente UCEI. “Il fascismo storico e il suo regime si sono esauriti con le vicende del passato e certo non si ripresenteranno pari pari”, spiega Vercelli a La Stampa Torino. “È rimasto però in circolazione una sorta di calco mentale e antropologico, che si riflette in certi modi di vivere e agire la politica”. Sul Corriere, Pierluigi Battista polemizza con chi continua a “parlare (e straparlare) di un fantasmatico ritorno del fascismo” perché “quello che si banalizza è proprio la sostanza storico-politica del fascismo di cui si teme, ossessivamente, il riaffacciarsi”.

Mitzpe Ramon. “Il cratere (makhtesh) sembra senza vita, una distesa fossile di polveri e sabbie infuocate. E invece questa ferita ancora aperta sulla pelle del deserto del Negev, lunga 40 chilometri, larga fino a 10 e profonda 500 metri, nasconde sorprese a non finire. Perché non è vero che il deserto è sinonimo di morte. Il deserto è anche purezza, gioia, esplosione di vita”, così Ferdinando Gentilini su La Stampa racconta le sue impressioni su Mitzpe Ramon, località nel Negev israeliano: “Un avamposto modernista a strapiombo sulla preistoria, che negli anni Sessanta si popolò di immigrati dal Nord Africa, dall’India e dall’Europa orientale. Mitpze vuol dire ‘punto di osservazione’, Ramon sta per ‘Romani’, dall’ebraico Roma’im, come venivano chiamati i legionari dell’imperatore Traiano”.

Lecce ebraica. Nelle pagine dedicate alla Puglia del Corriere un approfondimento sul museo ebraico di Lecce: “Abbiamo inaugurato il museo nel maggio 2016 – spiega al quotidiano Michelangelo Mazzotta, ideatore del museo assieme a Francesco De Giorgi – e nei due anni successivi ci sono stati 25 mila visitatori. Con il professore Lelli (direttore del museo) abbiamo trovato le tracce, in parte sconosciute, della presenza ebraica. Il museo, a mio avviso, è importante per diversi motivi. Serve a ricordare la damnatio memoriae di Carlo V ai danni degli ebrei, ma è anche un nuovo polo di interesse turistico per la nostra città. Inoltre, promuoviamo la cultura attraverso le rappresentazioni teatrali curate dall’attrice Giustina De Iaco”.

Patrocinio in bilico. La regione Piemonte non darà il patrocinio alla manifestazione del Gay Pride a Torino se il coordinamento non farà un passo indietro rispetto all’organizzazione dell’iniziativa contro Israele “Voci dal movimento LGBTQ+ in Palestina: vivere e lottare tra eterosessismo, apartheid e pinkwashing”. “Speriamo che il Pride prenda le distanze da certe posizioni e chieda scusa – le dichiarazioni del leghista Fabrizio Ricca, probabile futuro presidente del Consiglio regionale, pubblicate da Repubblica Torino – come si fa a parlare di diritti organizzando incontri con chi boicotta uno dei pochi Paesi del Medio Oriente dove regnano democrazia e rispetto per tutti? Non è previsto contraddittorio e si parla di apartheid. Questi appuntamenti non avranno più il patrocini”.

Segnalibro. La Stampa presenta Roma (Rizzoli), nuovo libro di Walter Veltroni, scandito in 49 capitoli, ognuno dei quali dedicato ad un giorno e ad un evento. Sul quotidiano torinese, un estratto del capitolo dedicato a “I viaggi e i luoghi della Memoria”. Sul Fatto Quotidiano si parla invece di Aiutavo il destino, libro di Corrado Bertinotti ispirato alla vita del nonno Giovanni, campione d’Italia 1914 con il Casale Monferrato e poi soldato nella Grande Guerra. Tra le altre cose, viene ricordato Raffaele Jaffe, professore ebreo dell’istituto tecnico Leardi di Casale, fondatore della squadra di calcio della città, deportato e ucciso ad Auschwitz.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked