“Piccole Comunità, grandi opportunità”

“Piccolo è bello”. È il motto che fa da sfondo ai lavori di un seminario internazionale in svolgimento a Firenze, organizzato dallo European Council of Jewish Communities con la collaborazione dell’American Jewish Joint Distribution Committee e della Comunità ebraica locale. Tre giornate di lavoro, che proseguono un cammino precedentemente intrapreso ad Atene, Bratislava e Stoccolma, città che sono state sede di precedenti incontri, con l’obiettivo di far riflettere assieme leader ed esponenti di Comunità ebraiche della Diaspora con meno di cinquemila iscritti. Sfida: “Trasformare le nostre Comunità in luoghi accoglienti”.
Ad aprire i lavori un saluto del rabbino capo Amedeo Spagnoletto, che ha dato il benvenuto ai partecipanti. Si sono quindi aperti i lavori.
Cosa significa essere una Comunità accogliente? Quali fonti tradizionali ebraiche insegnano ad essere aperti e ad essere Comunità? Quale è il gap tra l’esperienza ebraica che si sperimenta e quella che si vorrebbe avere? Queste alcune delle domande che hanno animato le prime sessioni del seminario, cui hanno tra le altre partecipato le Consigliere UCEI Sara Cividalli e Sabrina Coen. A tenere le redini della prima parte del confronto, volto a individuare pecche nell’offerta e possibili buone pratiche da condividere, il direttore dei programmi pan-europei di JDC Mario Izcovich. Tra i formatori coinvolti in questa esperienza Michel Monteuil, esperto di leadership e organizzazione, e David Gidron, che ha sviluppato dei programmi di resilienza per gli abitanti del Neveg occidentale per conto del ministero israeliano della Salute.

(3 giugno 2019)