Convivere accettando le differenze

AssaelAl di là delle questioni economiche, in questi anni stiamo sperimentando quanto sia difficile costruire un’identità europea. Troppo il peso della storia, troppe le differenze culturali. Il caso della ragazza olandese Noa, accompagnata alla morte perché afflitta da una grave forma di depressione, sembra esserne un’ulteriore testimonianza. Per noi è davvero difficile accettare che a 17 anni si dichiari irreversibile una condizione depressiva. Naturalmente, il dubbio attanaglia tutti. Forse peggio sarebbe stato abbandonare questa ragazza a se stessa, costringendola a morire sola, magari con un suicidio violento. Forse questo è davvero un atto di compassione, ma resta anche viva l’impressione di un’incapacità di dialogo con la sofferenza degli altri. Va anche detto che, se negli Stati Uniti ci sono Stati che applicano la pena di morte ed altri ferocemente contrari, anche noi europei dovremo essere capaci di convivere accettando differenze radicali. Sempre meglio che restare tutti soli con noi stessi.

Davide Assael

(5 giugno 2019)