Avvocati ebrei cacciati nel ’38,
una targa anche a Roma

Una targa in ricordo degli avvocati e magistrati ebrei cacciati con le promulgazione delle Leggi razziste sarà presto apposta alla Corte di Appello di Roma. Ad annunciarlo è stato Luciano Panzani, presidente della Corte, in occasione del seminario “Ottanta anni dopo. Magistrati e avvocati al tempo delle Leggi razziali” organizzato dall’Associazione Nazionale Magistrati e dall’Ordine degli avvocati. Un impegno che arriva in risposta a una sollecitazione espressa in tal senso da Associazione Italiana Avvocati e Giuristi Ebrei (AGE) e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
“Oggi non ci occupiamo di vicende remote, ma di fatti che restano attuali. È fondamentale interrogarsi su come si arrivò a quei provvedimenti, sulle responsabilità che vi furono” ha spiegato Panzani, aprendo i lavori del seminario. Ad intervenire giuristi, accademici, studiosi di Shoah. In sala tra gli altri il presidente dell’AGE Giorgio Sacerdoti, intervenuto con una riflessione conclusiva e con l’invito a partecipare a un evento analogo che si svolgerà l’11 giugno a Milano, con illustri ospiti al tavolo dei relatori e con lo svelamento di una targa commemorativa nell’atrio del Palazzo di Giustizia. A rappresentare l’UCEI c’era invece il Consigliere Davide Jona Falco.
“Fare Memoria di quel che è accaduto è fondamentale” ha esordito Elisabetta Pierazzi, segretario della Giunta distrettuale di Roma dell’Associazione Nazionale Magistrati. Mentre Panzani, in un altro passaggio significativo, ha spiegato come sempre meno colleghi dell’Est Europa siano oggi disposti a confrontarsi, in sedi pubbliche, sui vincoli alla loro indipendenza. “Un altro segno – le sue parole – dell’imbarbarimento dei tempi”.
“Studiare e approfondire è necessario, anche perché sembrano riemergere antiche questioni. Su tutte lo spettro del complottismo” ha sottolineato Giovanni Salvi, procuratore generale presso la Corte d’Appello. “Dietro a ogni iniziativa i complottisti vedono l’ombra di Soros e della fantomatica intellighenzia ebraica. Un fenomeno – ha affermato – che suscita inquietudine”.
“Pensare che è esistito un periodo in cui gli avvocati non hanno tutelato i diritti ci deve far riflettere. Una lezione da non dimenticare” ha commentato il presidente dell’Ordine Antonino Galletti.
Ad intervenire sono stati poi i relatori del convegno, moderati dalla giornalista Rai Serena Bortone: Marcello Pezzetti e Antonella Meniconi, curatori del volume di recente pubblicazione Razza e inGiustizia, che hanno ricordato alcune figure di avvocati; Alfonso Celotto, che ha parlato di Statuto e indipendenza della magistratura al tempo del Ventennio fascista; Gaetano Azzariti, che ha identificato nuove ipotesi di discriminazione e nuove garanzie.

(6 giugno 2019)