Scialom Tesciuba (1934-2019)
Storico leader della comunità degli ebrei di origine libica arrivati in Italia in fuga da uno spietato regime, Scialom Tesciuba era nato nel 1934 a Tripoli.
Dal ’67, dal suo arrivo a Roma, determinante era stato il suo ruolo nell’assistenza ai profughi e nella ricostituzione di un nucleo ebraico che nel tempo ha assunto un ruolo sempre più significativo e vitale all’interno dell’ebraismo romano italiano e romano.
A coinvolgerlo direttamente nella vita comunitaria fu il rav Elio Toaff, come raccontato dallo stesso Tesciuba nel corso di una serata al Tempio Beth El, di cui fu anima e fondatore, svoltasi nel 2016. E cioè esattamente a 35 anni dal suo primo incarico nel Consiglio. Un evento a sorpresa, che Scialom accolse con particolare emozione.
“Quando è il rabbino capo a candidarti puoi solo alzare le mani” scherzava in quelle ore Tesciuba, che assieme all’altro storico leader degli ebrei libici Sion Burbea avrebbe poi accolto il Premier Gentiloni nella sua visita al Tempio Maggiore per ricordare i 50 anni dalla fuga e dall’arrivo in Italia di questa comunità che, parola dell’allora Primo ministro, ha portato una “ventata cosmopolita” ed è stata capace di affermarsi nei diversi mestieri attraverso “cultura e fantasia”.
Un percorso segnato da molti successi, frutto anche della salda leadership di figure come Tesciuba, pianto in queste ore in tutta l’Italia ebraica.
Commenta Noemi Di Segni, presidente UCEI: “Con la scomparsa di Scialom Tesciuba l’Italia ebraica perde un assoluto protagonista. Scialom è stato leader e punto di riferimento degli ebrei di Libia ma anche delle istituzioni comunitarie romane e nazionali in cui questa componente, con il suo carico di identità, vitalità e tradizione, ha assunto gradualmente un ruolo sempre più significativo e determinante. Onoreremo e tramanderemo il ricordo di una persona speciale, un leader carismatico e concreto, un servitore appassionato della collettività ebraica che mai ha fatto mancare il suo supporto e i suoi consigli.
Grazie Scialom, non ti dimenticheremo mai. Sia il tuo ricordo di benedizione”.
Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas a Teheran per cercare di salvare l’accordo sul programma nucleare firmato nel 2015. “Un’impresa ormai al limite dell’impossibile – sottolinea La Stampa – in una giornata che ha visto segnali contraddittori da parte della Repubblica islamica, tornata ad attaccare gli Stati Uniti e a promettere ‘una dura risposta’ in caso di conflitto, ma che ha anche liberato un cittadino libanese con residenza negli Usa, detenuto da quattro anni con accuse di spionaggio”.
Svastiche e scritte neonaziste sui muri del Liceo Parini a Milano. Ad essere preso di mira anche uno studente 16enne, con esplicite minacce antisemite. “Ho sempre pensato che alla fine non dare troppa attenzione a questi insulti fosse il modo per reagire. Stavolta però ho deciso di non restare indifferente: non si deve restare indifferenti” dice il ragazzo, che ha denunciato l’episodio alla polizia, in una intervista con Repubblica. Questo il suo messaggio: “Cancellare una scritta stupida non basta, bisogna fare di più”.
A cento anni dalla nascita, l’omaggio di New York a Primo Levi con pubblica lettura di Se questo è un uomo sotto la volta della Public Library in collaborazione con il locale Istituto Italiano di Cultura. Alla maratona letteraria, organizzata da Giorgio van Straten, hanno aderito decine di intellettuali, scrittori e uomini di spettacolo (tra cui l’attore e regista John Turturro) che, scrive il Corriere, “leggeranno l’opera nelle loro lingue: dall’arabo al farsi, dal basco al finlandese, dal tedesco al russo”.
Un’altra maratona, in onore di Anna Frank a 90 anni dalla nascita dell’autrice del Diario, è invece in programma a Venezia nell’area dell’antico Ghetto. L’iniziativa, ideata da Matteo Corradini insieme alla Comunità ebraica veneziana, è presentata sulle pagine di Popotus che Avvenire dedica al mondo dell’infanzia: “Un’opera universale, che parla a tutti e che, di conseguenza, ha la voce di tutti. Ecco perché, nella maratona di lettura prevista per domani a Venezia, il Diario parlerà lingue diverse”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(11 giugno 2019)