La Federcalcio polacca
evoca i pogrom
Per festeggiare il 4 a 0 della squadra di casa contro Israele nell’ultimo incontro valevole per le qualificazioni agli Europei, la Federcalcio polacca ha pensato bene di evocare il concetto di “pogrom” in un messaggio pubblicato sul proprio account social. Dura reazione di Efraim Zuroff, direttore del Centro Simon Wiesenthal, che a Repubblica dice: “È un evento vergognoso e inaccettabile, non deve accadere né in un campo di calcio né ovunque altrove”.
Per il quotidiano, tra Israele e Polonia “siamo alla crisi diplomatica, dopo le polemiche sul divieto da parte di Varsavia di parlare di complicità di polacchi con l’Olocausto e le controversie sugli indennizzi ancora dovuti agli ebrei espropriati in Polonia dal nazismo, poi anche dal comunismo”.
Il Corriere, nelle sue pagine dedicate alla Salute, racconta il mondo della sanità israeliana tra eccellenze assolute e alcuni gap da colmare: “Nelle corsie il russo sembra essere la lingua più parlata: le ex repubbliche comuniste hanno fornito quei tecnici di laboratorio, infermieri che mancavano agli ospedali israeliani”. Tra letti dell’Hadassah a Gerusalemme, viene spiegato, si parla però diffusamente almeno un’altra lingua: “Il 20 per cento del personale è arabo e l’ospedale cerca di rappresentare uno spazio protetto per quella coesistenza che fuori non si realizza”.
Il Foglio propone uno sguardo sulle prossime elezioni comunitarie romane, in programma domenica 16 giugno. La presidente uscente Ruth Dureghello viene data per favorita, ma si legge anche: “Si sono presentate due liste in più rispetto a quattro anni fa, allontanando quasi irrimediabilmente il sogno di arrivare al 45 per cento dei voti per poter avere la maggioranza assoluta in Consiglio ed eleggere direttamente il Presidente”.
L’offerta del presidente della Lazio Claudio Lotito per l’acquisizione di Alitalia al centro dell’attenzione mediatica. Nel tratteggiare la complessa figura del patron biancoceleste, Repubblica ricorda alcuni suoi scivoloni: “Dopo l’incidente dei volantini insultanti con Anna Frank distribuiti dai tifosi della Lazio accetta un gesto di riparazione alla sinagoga. Ma un audio lo inchioda: ‘Famo sta sceneggiata’. Seguono – si legge – polemiche e scuse ufficiali”.
Da Shtisel a Fauda a False Flag: le serie televisive israeliane sempre più alla ribalta, come racconta oggi Avvenire. Di Fauda, quella che ha ottenuto il maggior successo internazionale, viene detto: “Completamente fuori dagli stereotipi, la serie si sforza di mantenere uno sguardo equilibrato, pur senza perdere efficacia, e tenendo sempre lo spettatore sul filo. C’è molta violenza, questo sì. Ma mai fine a se stessa, e sempre vissuta con una forma di empatia e rispetto nei confronti del nemico”.
Processi sommari, una violenza sessuale e un pestaggio contestati insieme all’istigazione dell’odio razziale. Queste, racconta il Messaggero, “le accuse con le quali nove militanti di Forza Nuova sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale di Roma”. Mentre il Corriere spiega come Cernusco sul Naviglio sia diventata la base prediletta degli affari di CasaPound, anche attraverso la casa editrice Altaforte che nel Comune lombardo ha aperto una sede.
È Antonio Scurati, con il suo M. Il figlio del secolo, primo volume di una trilogia dedicata alla nascita e al consolidamento del fascismo, a guidare la cinquina finalista del Premio Strega. “La decisione di Antonio Scurati di scendere nell’agone, annunciata in un’intervista a Repubblica all’inizio di marzo, ha ridato brio a una gara che si temeva moscia” scrive il quotidiano diretto da Verdelli.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(13 giugno 2019)