“La Spezia, Memoria di speranza”
Una grande storia di amicizia e rinascita dopo l’orrore. Un porto da cui muovere finalmente col cuore gonfio di speranza, per costruire da donne e uomini liberi un futuro di segno opposto. Il legame speciale della città ligure di La Spezia con le vicende migratorie che portarono migliaia di ebrei sopravvissuti alle persecuzioni nel nascente Stato di Israele torna d’attualità in queste ore, con l’inaugurazione di un monumento celebrativo scelto tra i numerosi progetti presentatisi al concorso “La Spezia – Porta di Sion” e raffigurante un cuore spezzato e due ali di marmo che sembrano destinarlo a una nuova vita. Una simbologia forte che, è stato evidenziato dalla giuria, “trasmetterà alle future generazioni il senso della speranza di una nuova vita che qui, a Molo Pagliari, si è concretizzata nel forte senso di amicizia tra la popolazione locale e i profughi ebrei, che resterà indelebile come il monumento in marmo”.
Nella nuova Piazza della Memoria sono tanti i cittadini a raccogliersi al fianco del sindaco Pierluigi Peracchini, della presidente dell’autorità di sistema portuale Carla Roncallo, della viceambasciatrice israeliana Ofra Farhi, del rabbino capo di Genova rav Giuseppe Momigliano, del presidente della Comunità ebraica Ariel Dello Strologo. Una celebrazione che si svolge nel nome di due protagonisti di quelle giornate e di quei viaggi, Ada Sereni e Yehuda Arazi, cui è stato dedicato un’apposito percorso didattico alla presenza di numerosi discendenti e familiari. Inaugurazione cui è seguita l’apertura della mostra “Dalla Terraferma alla Terra Promessa: Aliya Bet dall’Italia a Israele, 1945-1948”, a cura del Museo Eretz Israel di Tel Aviv e già protagonista a Roma nei locali della Fondazione Museo della Shoah.
“Una giornata di ricordo nel segno della speranza, per riaffermare un legame unico” spiega rav Momigliano, che è stato anche membro di giuria del concorso. Particolarmente significativo, viene sottolineato, il fatto che ad essere messo in luce, attraverso questa celebrazione e il suo omaggio artistico, “sia la volontà di vita e futuro del popolo ebraico, concretizzatosi nell’arrivo in Eretz Israel”. Una Memoria quindi che evidenzia il particolare nesso tra i due Paesi, “anche attraverso due figure importantissime e indimenticabili come Sereni e Arazi”.
(19 giugno 2019)