Usa-Iran, prove di forza

rassegnaGli Stati Uniti reagiscono a quello che hanno definito “ricatto nucleare” iraniano rafforzando il loro dispositivo militare in Medio Oriente: l’invio di altri mille soldati americani segue la minaccia iraniana di cominciare a violare – già entro fine giugno – l’accordo internazionale del 2015 che fissa limiti precisi alle sue scorte e alla percentuale di arricchimento di uranio in suo possesso, racconta il Sole 24 Ore. “Il build-up bellico – aggiunge La Stampa – è però accompagnato da dichiarazioni distensive da parte degli Stati Uniti e del presidente iraniano Rohani, che ribadisce come la Repubblica non intende combattere ‘contro alcuna Nazione’”. La Stampa riporta poi indiscrezioni pubblicate dal quotidiano israeliano Maariv secondo cui a Washington si sarebbero tenuto riunioni con l’ipotesi di “bombardamenti aerei delle installazioni legate al programma nucleare” contro l’Iran. Si tratterebbe di raid “limitati a pochi obiettivi” ma di dimensioni “massicce”. Nel mirino ci sarebbero installazioni a Parchim e Arak. “Le notizie trapelate – scrive La Stampa – fanno parte della guerra psicologica in corso ma inquietano le altre potenze mondiali”.

Roma ebraica, conferma per Ruth Dureghello. Intervistata da La Stampa, la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello commenta la netta vittoria alle elezioni comunitarie della sua lista “Per Israele” e le sfide future per la realtà ebraica e per il paese. Tra queste, l’impegno al contrasto alle discriminazioni in un’Italia, sottolinea Dureghello, in cui il rispetto della diversità è in pericolo: “Nel contesto generale di oggi, dobbiamo affrontare l’indebolimento di una società che svilisce sempre di più il valore della diversità come ricchezza, e al contrario vede nel diverso il nemico, inneggiando con parole d’odio al populismo e al suprematismo, se non all’annientamento dell’altro. – afferma Dureghello – Su questo abbiamo una lunga storia da raccontare, di discriminazione, segregazione, persecuzione e sterminio. Siamo sopravvissuti alla pagina peggiore che l’umanità abbia mai scritto, non certo per assistere inermi e indifferenti al riproporsi dei sintomi dello stesso male che si annida in Europa e anche, ahimè, in Italia”. La risposta a questa minaccia, sottolinea Dureghello, è “la tutela dei diritti della persona”. Tra le sfide interne al mondo ebraico, la presidente della Comunità di Roma individua il dialogo tra laici e osservanti. “Siamo pronti ad ascoltare e ad accogliere tutti, ma all’interno di quei valori e del rispetto delle regole che ci appartengono. La storia e l’esperienza europea ci dimostrano che quando ci si allontana da una concezione ortodossa dell’ebraismo, quest’ultimo si indebolisce. È innegabile che l’ebraismo sopravvive dove vi sono scuole e comunità ortodosse”.

Tel Aviv-Firenze, ponte accademico. La Tel Aviv University (Tau), il maggiore ateneo pubblico di Israele, si candida ad aprire una sua sede nel ‘Granaio dell’Abbondanza’, la “Casa delle startup digitali” che la Fondazione Cassa Risparmio Firenze (Fcrf) sta realizzando nell’ex granaio dei Medici, nel quartiere di Oltrarno nel cuore di Firenze. Domenica scorsa il Direttore generale di Fcrf Gabriele Gori e il Vice Presidente della Tau, Raanan Rein – alla presenza dell’ambasciatore italiano Gianluigi Benedetti, hanno firmato un accordo che prelude all’insediamento della prima sede europea dell’ateneo israeliano nell’immobile che la Fondazione ha acquistato nel 2017. In quella sede – è stato spiegato – la Tau intende promuovere, in particolare, “gli insegnamenti nei campi dell’innovazione digitale, dell’internet of things, dell’intelligenza artificiale e della cybersecurity”. Del progetto parla oggi il Corriere Fiorentino.

Picchiatori neofascisti. Sono stati identificati quattro degli almeno sei presunti responsabili del gruppo di picchiatori che sabato notte a Roma ha aggredito con calci e pugni alcuni ragazzi, perché indossavano la maglietta “antifascista” del Cinema America: si tratta di quattro maggiorenni, tutti tra i 22 e i 23 anni, legati all’ambiente neofascista di CasaPound (Repubblica).

Un festival che guarda alla Luna. Un viaggio nello spazio, nel cuore dell’antico quartiere ebraico. Da sabato al 26 giugno torna il Festival internazionale di cultura ebraica: cinque giorni di incontri, spettacoli e degustazioni, distribuiti tra il Palazzo della Cultura, il Museo Ebraico, i Giardini del Tempio, la Casina dei Vallati e l’Isola del Cinema. E legati da un unico filo conduttore: “Space. The final frontier”. A presentare la rassegna nelle rispettive pagine romane, Corriere e Repubblica.

Europa e antisemitismo. Sulle pagine di Panorama, un quadro della situazione della minaccia crescente dell’antisemitismo in Europa, a partire dalla Germania. A Felix Klein, commissario governativo contro l’antisemitismo in Germania, Panorama chiede cosa farebbe per combattere l’odio antiebraico se avesse una bacchetta magica: “Rafforzerei la polizia e metterei procure e tribunali in grado di identificare e punire celermente gli aggressori” (all’interno del settimanale, anche un commento di Maurizio Belpietro).

La minaccia del suprematismo. Dopo essersi paragonato in tribunale al gerarca nazista Rudolf Hess, il neozelandese Philip Neville Arps, uomo d’affari di 44 anni, è stato condannato per aver condiviso online il video dell’efferata strage di matrice suprematista di Christchurch. Su Repubblica Michele Serra commenta la notizia, scrivendo che la condanna non fa capo a un reato di opinione. “Si chiama istigazione all’odio e alla violenza”. “Il suprematismo bianco di estrema destra è genocida nei suoi presupposti, tanto quanto il jihadismo, e lo è anche nella sua prassi, quasi quanto il jihadismo. E così come si arrestano per terrorismo i fanatici che fanno proselitismo per l’Isis, è ovvio perseguire chi propaganda l’idea del genocidio e dell’eliminazione fisica degli avversari come prassi politica necessaria”.

Un monumento alla Porta di Sion. Inaugurati ieri a La Spezia una mostra e un monumento intitolato “Sulle ali della libertà” nel punto del molo – la “Porta di Sion” – in cui nel 1946 gli ebrei sopravvissuti alla Shoah si imbarcarono verso Israele (Corriere).

Kafka tradotto da Primo Levi. Il Corriere della Sera presenta l’iniziativa editoriale “Scrittori tradotti da Scrittori”, capolavori della letteratura resi in italiano da autori celebri: primo volume, Il processo di Franz Kafka nella traduzione di Primo Levi. “Tradurre è più che leggere: da questa traduzione sono uscito come da una malattia. – spiegava Levi in una nota alla traduzione, pubblicata dal Corriere – Tradurre è seguire al microscopio il tessuto del libro: penetrarvi, restarvi invischiati e coinvolti. Ci si fa carico di questo mondo stravolto, dove tutte le attese logiche vanno deluse. Si viaggia con Josef K. per meandri bui, per vie tortuose che non conducono mai ove ti aspetteresti”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked