“Stanley Kubrick. Un genio, mio padre”
In un’edizione che invita a guardare verso l’alto, il principale protagonista non poteva che essere lui: Stanley Kubrick, il grande regista, sceneggiatore e produttore statunitense che nel ’68 scrisse e diresse quello che è ancora oggi considerato un capolavoro della storia del cinema: “2001: Odissea nello spazio”.
A vent’anni dalla morte e a cinquant’anni dallo sbarco sulla luna, i ricordi della figlia Katharina hanno segnato una delle attrazioni della terza serata di Ebraica, il festival culturale organizzato dalla Comunità ebraica di Roma e curato da Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Marco Panella, che in questa dodicesima edizione hanno scelto di declinare, attraverso diverse proposte, il tema “Space. The final frontier”.
Due gli appuntamenti previsti questo pomeriggio, entrambi al Palazzo della Cultura. Alle 18.30 la presentazione del volume “Ricette e precetti” (Giuntina) di Miriam Camerini, che dialogherà con Sandro Di Castro, Giacomo A. Dente e Miriam Haiun. Alle 21 invece confronto su “Space. The Visionary Economy” con Luciano Anselmo, Mattia Barbarossa, Roberto Battiston, Patrizia Caraveo, Remy Cohen e Luigi Pasquali.
(25 giugno 2019)