Stücke
Ormai non sono più persone: uomini, donne, giovani, anziani, bambini diversi, con tante storie e provenienze diverse alle spalle fatte di guerre, fughe, fame, pericoli, violenze, morte, ricerche di salvezza e di speranza. Ormai – per l’Europa alle prese con problemi di spazio, di strutture, di organizzazione, di efficienza, di lavoro, di equilibrio sociale, di sovranismo politico, di populistico esclusivismo nazionale – sono solo numeri, anzi solo masse umane indifferenziate e pesanti causa di problemi e pericoli (quali?); per essere storicamente più chiari e precisi: ormai non sono più uomini, sono “Stücke”, pezzi. E a differenza degli Stücke di altra epoca non sono utili al sistema, quindi non sono neppure schiavi. Sono un rifiuto umano, che come i rifiuti solidi la società dei nostri giorni non sa in quale modo eliminare.
Certo, per gli Stati i problemi economici sociali e strutturali esistono. Ma esistono per essere risolti, non cancellati. E l’aiuto doveroso a chi rischia la vita e chiede soccorso è anch’esso un problema da risolvere, non da escludere girandosi dall’altra parte.
Il servizio di non so più quale TG li inquadra da vicino, a bordo del battello di Sea Watch. Una massa di persone stese sul ponte, lo sguardo vuoto e disperato, che esprime uno smarrimento totale. Il commento, bisogna darne atto, riferisce di un loro progressivo disorientamento psicologico. Ma poi passa subito all’unica cosa “politicamente rilevante”, l’unica realtà che per i governi conta davvero: le cifre, le statistiche, il confronto con i numeri degli arrivi negli altri Paesi durante quest’anno e negli anni precedenti, le prospettive quantitative per il futuro.
Cifre. Non un progetto di accoglienza, non un piano per un progressivo parziale inserimento. Anzi, in conclusione del servizio filmato solo il profilo “rassicurante” (o raggelante?) del nostro Ministro degli Interni a ribadire per l’ennesima volta che i nostri porti sono e resteranno ermeticamente sigillati, e che per lui quella gente può rimanere ad attendere in mare per sempre.
Risposte già date. Scene già viste. Cose già successe. Anche in altra epoca. Speravamo di non doverle vivere di nuovo.
David Sorani