Preoccupati dall’antisemitismo in Europa
la percezione dei giovani ebrei

Schermata 2019-07-07 alle 13.29.04I giovani ebrei europei hanno la percezione che l’antisemitismo sia in aumento nei loro paesi, sono preoccupati per propria sicurezza e incolpano i social media per l’aumento dei sentimenti antiebraici. È quanto risulta dallo studio sui “Giovani ebrei europei: Percezioni ed esperienze di antisemitismo”, che si basa su un’indagine del 2018 dell’Institute for Jewish Policy Research promossa dall’Agenzia europea dei diritti fondamentali, sotto l’egida della Commissione europea.
Circa 2.700 gli intervistati di età compresa tra i 16-34 anni, residenti in Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda, Regno Unito, Spagna, Svezia, Ungheria. Dall’indagine emerge una significativa inquietudine dei giovani ebrei e un certo scetticismo nei confronti delle istituzioni: quattro su cinque affermano che l’antisemitismo è un problema nei loro paesi e ritengono che sia aumentato negli ultimi cinque anni; il 44% è stato vittima di episodi antisemitismo(12% in più della fascia più anziana); l’80% non ha denunciato i fatti alla polizia o ad altre autorità; poco meno della metà (48%) ritiene che il proprio governo li stia proteggendo adeguatamente e solo il 17% ritiene che combatta efficacemente l’antisemitismo. Questo per mettere in fila qualche dato a cui si aggiunge un forte legame con la propria identità ebraica (oltre l’80% degli intervistati si identifica con forza nel proprio essere ebreo/a). “I giovani ebrei europei sono molto legati alla loro identità ebraica – ha commentato il Commissario europeo per la giustizia, i consumatori e l’uguaglianza di genere, Vera Jourova – Mi rattrista il fatto che temano per la loro sicurezza in Europa, non osino indossare una kippah e alcuni pensino addirittura di emigrare”. Il sondaggio ha rilevato che, per paura dell’antisemitismo, il 45 per cento dei rispondenti ha dichiarato di non indossare alcun oggetto che indichi la loro identità ebraica. Il 41 di aver preso in considerazione di emigrare.
Il presidente del Congresso Ebraico Europeo Moshe Kantor ha commentato i risultati affermando che “Questo rapporto è di grande preoccupazione perché dimostra chiaramente che la posizione dei nostri giovani, il futuro ebraico dell’Europa, è al momento debole”. Dall’altro lato, “il fatto che oltre quattro quinti dei giovani ebrei europei dichiari di avere una forte identità ebraica è certamente positivo e significa che, nonostante le sfide, la prossima generazione di leader è motivata a mantenere la propria identità ebraica, e questo è certamente motivo di significativo ottimismo”.
Altro elemento da tenere presente il rapporto con i paesi di origine, con Israele e con l’Unione europea: quasi due terzi (62%), dei giovani intervistati ha dichiarato di avere un “forte attaccamento” a Israele, una proporzione quasi identica al livello di attaccamento al proprio paese. Solo il 35 per cento ha riferito di avere lo stesso sentimento nei confronti dell’Unione europea.