Iran, pericolo nucleare

rassegnaL’Iran ha annunciato una nuova violazione degli impegni presi quattro anni fa, quando firmò l’accordo sul nucleare con i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu (Usa, Cina, Russia, Gran Bretagna, Francia) più la Germania. Dopo la scelta del presidente Usa Trump di uscire dall’accordo, l’Iran ora vuole cambiare le carte in tavola. “Constatato che è l’America di Trump a guidare le danze,- scrive Repubblica – inutile perdere tempo per inseguire un accordo multilaterale che non sta più in piedi. Meglio discutere direttamente con Washington, come ha già fatto la Corea del Nord”. Per Repubblica la scelta di Teheran è il simbolo dell’impotenza della politica estera dell’Ue, incapace di dare una risposta comune credibile. L’amministrazione Usa promette “di continuare ad esercitare ‘pressione massima’ per costringere Teheran a tornare a negoziare – scrive il Corriere – e accettare vincoli maggiori, inclusi quelli sul programma missilistico”. Per l’editorialista del New York Times Roger Cohen, intervistato dal Corriere, ora il dialogo con Teheran è più difficile e il rischio di uno scontro si avvicina. Israele intanto, per bocca del Premier Netanyahu, invoca nuove sanzioni (Giornale).

Migranti, salvataggi, solidarietà e ipocrisie. “Mi ha impressionato vedere che ognuno dei migranti che abbiamo salvato da quel gommone aveva un numero scritto a penna sulla maglietta. Capito? I trafficanti libici li avevano numerati, marchiati, come ad Auschwitz. Significa che per loro la vita di questa gente vale solo un numero”, così la portavoce dell’ong Mediterranea Alessandra Sciurba al Corriere, dopo lo sbarco a Lampedusa della nave con a bordo 40 migranti e il suo sequestro da parte delle autorità italiane. “In mare, in cielo e a terra per aiutare i migranti, le organizzazioni umanitarie non si fermano. Anzi rilanciano la sfida grazie al boom di donazioni”, scrive Repubblica parlando dell’azione delle ong. Sul Corriere, Pierluigi Battista denuncia invece l’ipocrisia di quelli che definisce i “nuovi schiavi”, riferendosi alla notizia dei lavoratori in nero ed irregolari sfruttati a 4 euro l’ora per lo smontaggio e la pulizia del palco per un concerto a Roma. Battista denuncia il “Grande clamore mediatico, quando quelle persone sfortunate e in fuga dalla miseria più disperante sono in mare, a rischio annegamento. Poi, la solitudine più totale per i nuovi schiavi, spariti dall’obiettivo dei media, invisibili alla politica, abbandonati dal sindacato”.

Bar Mitzvah a Biella. La Stampa riporta la notizia dello speciale bar mitzvah che si terrà a Biella – a distanza di 30 anni dall’ultimo – con protagonista un giovane americano, che ha avuto la possibilità di festeggiare leggendo il prezioso Sefer Torah della città. Un sefer che risale al 1250 ed è il più antico al mondo proveniente dall’Europa in possesso di una Comunità ebraica e ancora adatto alla lettura: il rotolo è al momento esposto al Meis, parte della mostra Il Rinascimento parla ebraico, ed è tornato apposta a Biella per il bar mitzvah.

Israele al ritmo di Mahmood. Dopo l’esibizione al Eurovision, il cantante Mahmood e la sua Soldi hanno conquistato il pubblico israeliano. Da quattro settimane consecutive è “in cima alle classifiche della radio dell’esercito israeliano Galgalatz, – racconta Repubblica – la vetrina che in Israele sancisce una volta per tutte il successo dei cantautori”.

Ogni occasione per dire no. “Gli stati arabi sunniti stanno legittimando i piani dell’Amministrazione Trump, rendendo ancor più evidente il fatto che l’Autorità palestinese stessa si rifiuta di partecipare al tavolo. L’unico obiettivo della conferenza era di migliorare l’economia palestinese. Non è la prima volta che i palestinesi dicono di no a opportunità di miglioramento delle proprie condizioni socio-economiche”, scrive il Wall Street Journal, ripreso oggi dal Foglio, in merito al piano economico americano e criticando la scelta della leadership palestinese di rifiutare ogni trattativa a priori.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked