Torino, blitz contro neofascisti

rassegnaSui tutti i quotidiani nazionali spazio alla notizia dell’ampia operazione della Digos di Torino contro il mondo dell’estrema destra: perquisite ieri la sede del movimento neofascista Legio Subalpina, le abitazioni di una decina di militanti di Forza Nuova e del gruppo di estrema destra di Ivrea Rebel Firm. Elmetti delle SS, busti di Adolf Hitler, slogan fascisti, manifesti di Benito Mussolini, coltelli, mazze, sono alcuni dei materiali sequestrati dalle autorità (Corriere). “Legio subalpina rientra in un cartello chiamato FederAzione, che ha come obiettivo quello di riunire l’estrema destra oltranzista italiana di area skin – spiega a Repubblica il dirigente torinese della Digos Carlo Ambra – Nelle perquisizioni abbiamo trovato materiale riconducibile ai gruppi ultrà della Juventus “Drughi giovinezza e tradizione”. Su Repubblica Torino, un ritratto dei “fascisti della porta accanto”, per lo più giovani under 30, alcuni vicini al tifo ultrà della Juventus.

Roma, violenza razzista. “Un’azione chiaramente connotata dalla volontà di massacrare una persona soltanto perché ha una pelle e una nazionalità diversa”, così scrive il gip Tamara De Amicis nell’ordinanza che dispone la custodia cautelare nei confronti di due uomini che il 17 giugno hanno massacrato un giovane di 25 anni del Gambia. I responsabili del pestaggio a sfondo razzista erano già conosciuti dalle forze dell’ordine, riporta Corriere, e considerati vicini agli ambienti del tifo ultrà di estrema destra. “A Roma non c’è spazio per il razzismo”, il commento del sindaco Raggi.

Bologna, la storia del cimitero ebraico. Approfondimento sul Resto del Carlino Bologna dedicato al restauro del cimitero ebraico della città, scoperto nel 2012. Un progetto a cui, sottolinea il quotidiano, è stato dedicato il volume Il cimitero ebraico medievale di Bologna: un percorso tra memoria e valorizzazione che domani alle 17 presenteranno le autrici Renata Curina e Valentina Di Stefano – intervistata oggi dal Carlino – nel salone d’onore di Palazzo Dell’Armi Marescalchi (via IV Novembre 5) insieme a Giusella Finocchiaro in rappresentanza della Fondazione del Monte che ha sostenuto il progetto, alla soprintendente Cristina Ambrosini, al presidente della Comunità ebraica Daniele De Paz, al rabbino capo Alberto Sermoneta, a Sauro Gelichi dell’università Ca’ Foscari e a Daniela Rossi della Soprintendenza di Roma. Al Museo ebraico di Bologna è già possibile vedere alcuni reperti legati al cimitero, visitando la mostra “La casa della vita”, aperta fino al 6 gennaio (Resto del Carlino).

Ue, che fare con l’Iran. I firmatari europei dell’accordo sul nucleare hanno inviato una lettera all’Iran in cui chiedono a Teheran di fare marcia indietro sull’arricchimento dell’uranio. Da Israele è arrivato un monito al regime degli Ayatollah: “Farebbe bene a ricordare che i nostri F35 possono arrivare ovunque in Medio Oriente, in Iran e certamente in Siria”, ha detto il premier Benjamin Netanyahu ricordando che l’Iran “minaccia la distruzione di Israele” (Fatto Quotidiano). I premi Nobel per la Pace Shirin Ebadi e Jody Williams chiedono il ritorno al dialogo diplomatico con Teheran rivolgendosi in particolare a Washington in una lettera diffusa da diversi quotidiani internazionali (in Italia, da Repubblica). !Oltre i confini iraniani – scrivono Ebadi e Williams – un conflitto Usa-Iran travolgerebbe Israele, Iraq, Arabia Saudita, Yemen e Siria portando la regione del Golfo persico, già polarizzata, su una traiettoria ancor più pericolosa”.

Antisemitismo e Bds. Panorama intervista Cadi Taub, storico dell’Università ebraica di Gerusalemme e opinionista di Haaretz, sul tema del Bds. “Per Taub, il Bds non è diverso da Hamas, il movimento islamico che governa con la forza sulla Striscia di Gaza. Se Hamas si esprime con i missili, il Bds ‘è una forma di antisemitismo con le sembianze e il linguaggio dei diritti umani, la cui conseguenza logica è far credere che i pale. stinesi abbiano il diritto umano di distruggere Israele’”.

Grecia, il tramonto di Alba Dorata. Il partito neonazista Alba Dorata è fuori dal Parlamento greco: non ha raggiunto il 3% al voto di domenica. Nel 2015 conquistò 18 seggi. Ma per il quotidiano israeliano Haaretz – riporta in una breve il Corriere – l’ultradestra non è morta. La compagine che ha vinto, Nea Dimokratia, ne ha assorbito e “normalizzato” molti elementi, come accade in vari Paesi europei.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked