Informazione – International Edition
L’Italia in mostra a Gerusalemme

Schermata 2019-07-16 alle 11.47.12L’Italia in mostra a Gerusalemme. Come raccontato dall’ultima uscita di Pagine Ebraiche International Edition, negli scorsi giorni, è stata inaugurata l’esposizione “Trama e Ordito”, curata da Anastazja Buttitta al Museo U. Nahon di Arte Ebraica Italiana: preziosi tessuti della collezione datati tra il XVI e XX secolo che illustrano il ruolo complesso della donna all’interno della società ebraica italiana nella storia. Tra essi meilim (tessuti con i quali si rivestono i Sifrei Torah) e parokhot (le tende poste davanti all’Aron Ha Kodesh), splendidi colori e materiali, per un intreccio che continua a dipanarsi.
È dedicata invece a Leonardo da Vinci una rassegna proposta al Bloomfield Science Museum. Le domande dell’artista scienziato, i suoi studi, i tanti campi di interesse che furono esplorati dalla figura che più di chiunque incarna il Rinascimento sono al centro di una mostra adatta a visitatori di ogni età che ne celebra i cinquecento anni dalla morte.
A proposito di storie che non cessano di regalare nuovi capitoli, è stato celebrato a Biella un bar mitvza davvero speciale: per la cerimonia di maggiorità religiosa è stato adoperato un sefer Torah risalente al 1250, ritenuto il più antico ancora adatto all’uso rituale, e proveniente proprio dalla piccola sinagoga piemontese.
È il francese la lingua settimanale di Bechol Lashon, con una riflessione della storica Anna Foa, che ricorda la lunga attesa davanti al posto di Genova di navi cariche di profughi: accadeva poco più di 500 anni, alle imbarcazioni cariche di ebrei scacciati dalla Spagna. “Non poche affondarono. Alcune si fermarono nel porto di Genova. La politica della città non era all’epoca molto favorevole alla presenza ebraica in città, anche se alcuni salvacondotti furono dati ai profughi. In attesa di riceverli, o di essere scacciati, molti ebrei furono costretti a restare sul molo in condizioni molto dure. Era l’inizio del 1493, il clima era molto rigido. Molti si convertirono, altri morirono, altri furono venduti come schiavi. Altri furono accolti invece nella città di Ferrara”.
Nella rubrica Italics invece un racconto d’eccezione pubblicato dal giornale tedesco Deutsche Welle: la vita della comunità ebraica iraniana, che ancora oggi conta diverse migliaia di persone, nonostante le tensioni politiche. Tra i luoghi in cui molti ebrei persiani hanno scelto di stabilirsi, dopo la rivoluzione khomeinista del 1979, anche l’Italia.
Infine in pilpul il docente dell’Università di Bar Ilan Yaakov Mascetti condivide i suoi pensieri sulla parashah settimanale di Balak: “una complessa combinazione di motivi di rivelazione/ disvelare e coprire e nascondere/ coprire”.

rt

(16 luglio 2019)