l’Iran e il pericolo nucleare
Carabine d’assalto, mitragliatrici Scorpion, caricatori, baionette. Stemmi e cartelli con simboli nazisti. E un missile aria-aria nascosto in un hangar a Rivanazzano Terme (Pavia). Sono alcune delle armi da guerra sequestrate dalla Digos di Torino nel corso di un’indagine su alcuni italiani di estrema destra che hanno combattuto in Ucraina, nel Donbass. Un’indagine che fa emergere un quadro inquietante dell’estrema destra italiana, come raccontano i maggiori quotidiani italiani (Corriere, Repubblica, La Stampa). “Alcuni gruppi neofascisti e neonazisti dispongono di armi. Trafficano in questo settore e attirano militanti facendo leva anche sulla partecipazione attiva a conflitti all’estero”, spiega un investigatore a Repubblica, in riferimento al Donbass ucraino. Intercettando alcune persone, la Digos di Torino scopre il nome di Fabio Del Bergiolo, che nel 2001 si era candidato con Forza Nuova (partito che oggi lo rinnega). “Risulta disoccupato, ma è un nome noto alle fiere di armi in tutta Europa, intermediario nel mercato nero di chi vuole vendere e comprare armi”, spiega Repubblica Torino. Nel suo appartamento a Gallarate è stato trovato un vero e proprio arsenale ed è stato Del Bergiolo a portare le forze dell’ordine al missile aria-aria – che vale 400-500mila euro – nascosto nel pavese (Corriere Milano).
Gerusalemme, la strada dei pellegrini. “L’antica strada dei pellegrini per salire verso il Tempio di Gerusalemme riappare dalle viscere della città e consente di immergersi in ciò che vi avveniva oltre 2000 anni fa. Il sottosuolo di Gerusalemme conserva intatte le tracce della genesi del monoteismo e quelle dei pellegrini iniziano ad affiorare, quasi per caso, in una giornata del 2004 quando salta una tubatura nel quartiere di Silwan, a sud-est della Città Vecchia”, così Maurizio Molinari su La Stampa, raccontando la scoperta a Gerusalemme dell’antica via che i pellegrini ebrei percorrevano per arrivare fino al Monte del Tempio. Gli scavi fanno parte del “Piano Shalem” approvato dal governo israeliano nel 2017 per riportare alla luce l’antica Gerusalemme e hanno aperto delle dispute, sottolinea Molinari, con l’autorità palestinese.
I tweet di Trump. Su Twitter, il presidente Usa Donald Trump, senza mai nominarle, si è scagliato contro il gruppo di quattro parlamentari diventate il simbolo del giovane mondo progressista americano: Alexandria Ocasio Cortez; Rashida Tlaib; Ayanna Pressley e Ilhan Omar. “Prima di criticare le politiche portate avanti negli Usa tornino nei posti corrotti e infestati dal crimine da cui sono venute”. Aveva scritto Trump, rincarando la dose contro Omar, unica nata fuori dai confini Usa: “Viene da un Paese fallimentare come la Somalia. Qui è diventata una deputata del Congresso. Una cosa mai vista. E adesso non fa altro che lamentarsi degli Stati Uniti. L’ho vista gonfiare il petto quando parla di Al Qaeda, minimizzare la strage dell’u settembre, disprezzare Israele e gli ebrei. Parliamoci chiaro: queste sono persone che odiano il nostro Paese. Ma se ne possono pure andare” (Corriere e Repubblica). “Se c’è qualcosa di antiamericano è proprio dire: tornatene a casa tua. – scrive Paola Peduzzi sul Foglio – Ma questo presidente ha deciso di non preoccuparsi né dell’indignazione collettiva né tantomeno dei valori che da sempre l’America rappresenta: parla alla sua base elettorale, che ha paura del socialismo incarnato da “The Squad”, che vive l’immigrazione come un’invasione e le minoranze come un corpo estraneo troppo potente”. Su Repubblica, Michele Serra definisce Trump “un razzista e un fascista”.
Minacce neonazi al capo di Siemens. “I tipi come te hanno bisogno di essere trattati come Lübcke”, è la minaccia recapitata nella casella postale del capo di Siemens Joe Kaeser. Il mittente – adolfhitler@nsdap.de – non lascia dubbi rispetto alla natura neonazista della mail, che fa riferimento a Walter Lübcke, il prefetto di Kassel e dirigente della Cdu assassinato all’inizio di giugno da un neonazista. Kaeser, racconta il Corriere, interviene spesso nel dibattito pubblico (di recente ha espresso solidarietà a Carola Rackete) ed è in prima linea nella difesa dei diritti, per questo è stato preso di mira.
Un’orchestra per salvare Salerno. L’israeliano Daniel Oren, tra i più prestigiosi direttori d’orchestra del mondo, racconta al Quotidiano del Sud il suo impegno per costruire a Salerno, dove è direttore artistico della stagione musicale del Teatro Verdi, un’orchestra di giovani musicisti salernitani e campani. “Non ho potuto realizzarlo perché nessuno mi ha dato una mano,- spiega Oren – in particolare i politici, che non riescono a cogliere l’importanza di creare una straordinaria occasione per i giovani. Forse non sono riuscito a far comprendere gli sviluppi che potrebbe avere una grande orchestra di Salerno, anche dal punto di vista sociale”.
Calcio e dialogo. Con il patrocinio di Regione Lazio, Comune di Roma, Vaticano (Diocesi di Roma) e Comunità ebraica di Roma, si terrà questa sera “la ‘Partita della Pace’, finale della decima edizione del Torneo Interparrocchiale di calcio a 5 ‘San Giovanni Paolo II’”, riporta il Corriere Roma.
Erba, niente via al podestà antisemita. Il sindaco di Erba, Veronica Airoldi ha ritirato la proposta di dedicare al nonno Vittorio, podestà fascista e zelante antisemita, una via della città. Della vicenda parla il Fatto Quotidiano in uno scambio tra un lettore e Leonardo Coen.
Alan Turing, omaggio postumo. Lo scienziato britannico Alan Turing apparirà sul retro delle nuove banconote da 50 sterline nel Regno Unito. “Come padre dell’informatica e dell’intelligenza artificiale, nonché eroe di guerra, i contributi di Alan Turing sono stati molto variegati e sconvolgenti: Turing è un gigante sulle cui spalle posano in tanti”, ha dichiarato il governatore della Banca centrale del Regno Unito Mark Carney. Grazie al contributo di Turing fu possibile decifrare il codice segreto usato dai nazisti per comunicare durante la guerra. Il suo contributo rimase però a lungo sotto silenzio a causa della sua omosessualità, perseguitata allora dalle autorità britanniche (Repubblica e Messaggero).
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked