Redazione Aperta, al via i lavori
Al via a Trieste l’undicesima edizione di Redazione Aperta, il laboratorio giornalistico organizzato dalla redazione UCEI che dal 2009 ad oggi ha rappresentato un fondamentale momento di incontro e riflessione assieme ad ospiti del mondo della cultura, del giornalismo, dell’accademia, delle istituzioni ebraiche nazionali e locali. Tra la città giuliana e Ferrara, due settimane di intenso lavoro e confronto in continuità con il percorso tracciato nelle passate edizioni.
In questi dieci anni infatti Redazione Aperta è stato il primo contesto in cui si sono formati i praticanti giornalisti della redazione, entrati poi nel mondo del professionismo, oltre alle allieve e agli allievi della prestigiosa scuola di traduzione triestina che da tempo svolgono il loro tirocinio in redazione. Uno spazio nel segno della formazione e dell’innovazione, come dimostrano le numerose iniziative lanciate in questo contesto.
Ad aprire l’undicesima edizione di Redazione Aperta l’incontro con due scienziati triestini: Alessandro Treves, della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, e Livio Sirovich, dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.
Impegnato da anni nella cooperazione internazionale, Treves si è laureato con una tesi di fisica e teorica e durante il PhD, a Gerusalemme si è appassionato alle reti neurali, sotto la guida di Daniel Amit, completando il passaggio alle neuroscienze ad Oxford, nel laboratorio di Edmund Rolls. Tra i suoi ambiti di studio i meccanismi di formazione della memoria, inclusa la memoria spaziale, e delle basi neurali del linguaggio, con un interesse anche nella scienza come strumento per promuovere il dialogo fra culture. Treves è stato anche consigliere per gli affari scientifici presso l’ambasciata italiana a Tel Aviv.
All’attività di ricerca Sirovich affianca da tempo l’impegno letterario. Tra i suoi libri, dedicati alla Memoria e alle ferite del Novecento, con un particolare riferimento alle complesse vicende locali: Cari, non scrivetemi tutto. Gli Isaak, una famiglia in trappola fra Hitler e Stalin (Mondadori 1995; ed. tedesca: Kunstmann 2001); Cime irredente. Un tempestoso caso storico alpinistico (Vivalda 1996, premio “Cardo d’Argento Itas” 1997 e “Frontiera” 1998, quinta ristampa 2003, nuova ed. Cierre edizioni 2018); «Non era una donna, era un bandito». Rita Rosani, una ragazza in guerra (Cierre edizioni 2014 e 2015) e La notte delle faville (Mursia 2007, Cierre edizioni 2017).
(Nell’immagine la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale)
(16 luglio 2019)