Perseguitati politici e razziali,
Palazzo Chigi vara la commissione

Raccogliendo un invito in questo senso formulato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che più volte ha evidenziato alcune difficoltà applicative della normativa a favore dei perseguitati politici e razziali, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deliberato negli scorsi giorni la costituzione di una commissione di studio con il compito di proporre i necessari aggiornamenti.
Un qualificato gruppo di lavoro che sarà presieduto dall’ex Primo Presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio e nel quale l’UCEI sarà rappresentata dal Consigliere Davide Jona Falco.
“Negli ultimi tempi sono emerse non poche criticità all’interno della commissione preposta ad esaminare le richieste di assegno, in particolare per quanto concerne la serie di ostacoli che sempre più spesso si trova di fronte chi ne fa richiesta. C’è quindi soddisfazione per questo intervento del governo, molto ricettivo all’istanza dell’Unione, in attesa di un ulteriore decreto che ufficializzi tutti i nomi del gruppo di lavoro che si andrà a formare” sottolinea Giulio Disegni, vicepresidente UCEI e dal 2001 membro della Commissione Provvidenze Perseguitati Politici Antifascisti e Razziali.
Diversi i temi che saranno al centro dell’approfondimento: i nascondigli e le fughe degli ebrei italiani, dopo l’otto settembre del ’43, per sfuggire alle retate di nazisti e fascisti; la condizione di chi, all’epoca dei fatti, era bambino, anche in età prescolare, e ha dovuto nascondersi e scappare, unitamente o senza il proprio nucleo familiare; la condizione di cittadini italo-libici che vivevano in Libia ed erano assoggettati alle leggi antiebraiche; la condizione degli ebrei nati nel ’44, fino alla liberazione della città d’appartenenza; l’onore della prova della persecuzione subita, che grava su chi si è nascosto e ha dovuto lasciare la propria abitazione e, più in generale, la difficoltà, anche nei casi contemplati dalla legge o già riconosciuti validi, di fornire la prova della persecuzione ricevuta; il rilievo dell’ordinanza del 30 novembre del ’43 con la quale il ministro dell’Interno, Guido Buffarini Guidi, ordinò l’arresto e la deportazione di tutti gli ebrei residenti nel territorio nazionale nonché l’immediato sequestro di tutti i loro beni, mobili e immobili, in attesa della successiva confisca; i campi di raccolta, prigionia, lavoro e concentramento, oltre a quelli di sterminio.
Tra le facoltà concesse alla commissione quella di procedere ad audizioni e incontri con soggetti che abbiamo maturato una significativa esperienza nel settore o ne abbiano fatto oggetto di studio o approfondimento specifici.
A conclusione dei lavori, e comunque entro quattro mesi dalla prima riunione, la commissione presenterà una relazione al Presidente del Consiglio.

(17 luglio 2019)