L’ordinazione di rav Meloni a Trieste:
“Rabbino è cervello e cuore della Comunità”
“Il compito di un rabbino è quello di far vivere una Comunità. Di esserne non soltanto il cervello, ma anche il cuore. È il compito che cercherò di svolgere in questa Comunità, cui sono riconoscente per aver posto come requisito della mia assunzione il completamento del percorso di studi rabbinici”.
Non nasconde l’emozione rav Alexander Meloni nel giorno della sua semikhà, l’ordinazione rabbinica festeggiata in sinagoga assieme al Consiglio comunitario, agli iscritti alla Comunità, a tanti amici.
Nato a Parigi nel 1961, sposato con due figli, una laurea in Psicologia, studi rabbinici alla yeshiva des Etudiants di Strasburgo e quindi presso il Collegio Rabbinico a Milano, rav Meloni è arrivato a Trieste nella primavera del 2017.
In questi due anni di lavoro, ha sottolineato il presidente della Comunità ebraica Alessandro Salonichio in sinagoga, “si è dimostrato una persona sensibile, capace di intrattenere buoni rapporti tutti: era proprio quello che cercavamo, anche come caratteristiche caratteriali”. Una scelta, ha aggiunto Salonichio, che vuol essere all’insegna della stabilità e del futuro. “Serve una buona linfa attraverso cui far crescere i nostri ragazzi, in un ambiente che percepiscano come familiare e confortevole. È un lavoro lungo, ma le premesse ci son tutte”. Speranze condivise da rav Ariel Haddad, coordinatore del museo ebraico triestino e rabbino di Slovenia, che ha svolto una riflessione sul ruolo del “chacham”. E da rav Eliahu Birnbaum, che di rav Meloni è stato l’esaminatore: “L’Istituto Straus-Amiel per la formazione dei rabbini della Diaspora di cui sono il direttore e l’Istituto Orh Torah Stone sono felici di aver avuto una parte attiva negli studi e negli esami di rav Meloni. Sono certo – le sue parole – che rav Meloni, insieme ai membri del Consiglio e a tutto questo fantastico pubblico, riuscirà a costruire il futuro della Comunità ebraica di Trieste”.
(21 luglio 2019)