L’eretica Heller

anna foaEretico….ci dice ancora qualcosa questa parole ora che tutti gli eretici stanno scomparendo? Agnes Heller, morta a novant’anni nuotando nel lago Balaton, era un’eretica oltre che una grande filosofa ed una delle pensatrici più illuminanti e coraggiose della nostra epoca. Eretica a tutti i conformismi, a tutte le gabbie del pensiero e dell’identità, a tutti i totalitarismi. Cosa bisogna essere per diventare eretici? Intendo eretici veri, non provocatori da strapazzo che credono che basti dire a qualche televisione banalità diverse da quelle degli altri per qualificarsi come eretici. Certo, alcune caratteristiche giovano per diventare eretici: essere ebrei, ad esempio, cioè essere minoranza, talvolta minoranza perseguitata. Agnes Heller era stata ragazzina nel ghetto di Budapest ed aveva perso il padre ad Auschwitz. E poi, non chiudersi nel ghetto di un’identità precostituita ma aprirsi al mondo. Agnes Heller aveva pensato, scritto, animato la Scuola filosofica di Budapest. Non c’è bisogno di essere filosofi per diventare eretici, ma non nuoce certo. E poi, sapersi battere contro l’oppressione e la violenza. E lei aveva alzata alta la voce quando i carri armati sovietici avevano invaso l’Ungheria, ed era andata in esilio, prima in Australia poi a New York dove aveva tenuto la cattedra che era stata di Hannah Arendt. E sull’esilio, ogni tipo di esilio e di migrazione, molto aveva riflettuto. E poi avere il coraggio di opporsi: negli ultimi anni Heller combatteva con la penna e con la mente il sovranismo e l’autoritarismo di Orban. Fino all’ultimo lo ha combattuto, fino all’ultimo ha espresso i suoi timori per la sopravvivenza della democrazia in Europa. Dobbiamo ringraziare gli eretici, nella speranza che non smettano mai di esserci.

Anna Foa, storica