In ascolto – Tom Cohen

milanoC’è chi sceglie di costruire un percorso lavorativo e artistico a prescindere dalle proprie radici e chi invece sceglie di farne il punto di forza. Tom Cohen, giovane direttore d’orchestra che il pubblico israeliano conosce anche in quanto autore della colonna sonora della serie televisiva Zaguri Imperia, percorre la via dell’intreccio est-ovest non solo sulla scia di illustri predecessori, ma innanzitutto per biografia personale. La sua famiglia è per metà irakena, per un quarto polacca e per un quarto inglese e Tom è cresciuto a Beersheva, un crogiolo di lingue e culture che nei decenni ha accolto gli ebrei dei paesi arabi, di Russia e di Etiopia. Inizia da bambino a studiare il mandolino, proprio come Avi Avital, altro grande musicista di Beersheva di cui ho già avuto modo di parlare e segue il percorso di studi tradizionale. “Ho studiato musica classica al Conservatorio”, spiega, “ma ero circondato dai suoni della tradizione araba. Suonavo il mio strumento, ma volevo qualcosa di più”. In effetti a soli 26 anni diventa direttore d’orchestra e oggi dirige la Jerusalem East and West Orchestra, realtà musicale ma anche interessante fenomeno culturale composto da musicisti di varie provenienze e varie fedi, formatisi in accademia e cresciuti con la musica tradizionale. L’anima mizrachi è rappresentata da sette solisti che suonano qanoun, oud, flauto ney, violino arabo, chitarra flamenco, mandolino e banjo, mentre le sonorità occidentali sono espresse dalla sezione degli archi e da quella dei fiati, che rimanda anche all’America del jazz e del musical.
Tom Cohen dirige con energia e passione e riesce a ottenere dai suoi orchestrali quel dialogo tra musica araba – nord africana e classica occidentale che risulta amabile all’ascolto, mai forzato né artificiale. Nell’ascoltarlo si percepisce soprattutto la naturalezza con cui sviluppa il lavoro con l’orchestra ed è chiaro che l’ibridazione fa parte della sua esistenza e del suo modo di concepire la musica.
Tom Cohen porta sul palcoscenico una immagine vivida della musica israeliana in senso lato, quel mix di tradizioni e sonorità e di identità multiple che giorno dopo giorno ricrea nuovi linguaggi.

Consiglio d’ascolto: https://www.youtube.com/watch?v=QhBT9oGN32k

Maria Teresa Milano

(25 luglio 2019)