Oltremare – Il petek

daniela fubiniAgosto alle porte e le meduse cominciano a recedere dalle nostre coste, e questa è una buona notizia. Un’altra buona notizia è il fatto che tempo un paio di giorni le aggregazioni elettorali devono essere completate, e i politici la smetteranno di passare da un partito all’altro, e di formare nuovi partiti, micro e macro, in vista delle elezioni del 17 settembre. E finalmente si saprà con una certa sicurezza a quale lista di candidati corrisponde ciascun “petek”, il proverbiale foglietto di carta con lettere dell’alfabeto ebraico stampate a caratteri cubitali che la Start Up Nation continua ad usare come metodo non proprio ultratecnologico per esprimere il voto al seggio. In Israele, quando si entra a votare non si trovano display elettronici e neanche i chilometri quadri di carta da ripiegare certosinamente dopo aver apposto croci o scritto nomi di candidati per esprimere preferenze: qui tutto deve essere immediato, semplice e comprensibile anche a chi non sa la lingua e non conosce i nomi dei candidati o come si scrivono in ebraico. Si vota un partito e basta, e con un atto semplicissimo. Nel seggio si trova dietro ogni paravento una scatola azzurra bassa con spazi rettangolari che la fanno sembrare una scatola di cioccolatini di quelle in cui ad ogni riquadro corrisponde un gusto diverso, modello Forrest Gump. Negli spazi però invece di cioccolatini ci sono molto meno appetibili pile di foglietti bianchi con stampate le sigle dei partiti. Ogni riquadro una pila, ogni pila un partito. Il cittadino prende un foglietto e uno solo, lo mette in una busta, mette la busta nello scatolone di cartone e ha finito di fare il suo dovere civico. Nei seggi tutto è molto calmo e silenzioso e molto bianco e azzurro. Fuori, impazzano gli striscioni colorati, i simboli dei partiti, i capannelli, i volantini e perfino sostenitori di partiti che ti mettono in mano il loro “petek” nella speranza che sarà quello che metterai nella busta. E il 17 settembre, con agosto di mezzo, per molti partiti neonati la distribuzione del petek davanti ai seggi potrebbe essere il modo più sicuro per ricordare ai votanti la loro esistenza.

Daniela Fubini

(29 luglio 2019)