Budapest, al via i Giochi del Maccabi
Oltre 3mila partecipanti, di cui 2300 atleti, in rappresentanza di 40 delegazioni nazionali e in lizza in 24 discipline. Sono i numeri della quindicesima edizione dei Giochi europei del Maccabi, che si apriranno nelle prossime ore a Budapest.
Un’occasione di sport, identità e confronto che si rinnova a 90 anni dalla prima edizione, organizzata nel 1929 a Praga. Ancora una volta si guarda al Centro Europa, in un percorso segnato da tappe importanti anche su un piano simbolico. Dopo l’edizione del 2007 a Roma, l’organizzazione ha infatti scelto Vienna e Berlino, le capitali dell’Anschluss, per approdare oggi in un Paese che con la Memoria di quegli anni drammatici sembra avere più di un problema (anche se il Primo ministro Orbán, durante un incontro con i vertici del Maccabi, ha assicurato massimo impegno “per tutelare l’identità ebraica ungherese”).
Il Maccabi punta anche sulle memorie di un passato glorioso, ripercorrendo idealmente i faticosi ma avventurosi inizi nella mostra fotografica “Maccabiah: How it Started”. E con il pensiero che, per gli amanti dello sport, e in particolare del pallone, non può che andare ai grandi Maestri danubiani perseguitati dal nazifascismo che hanno fatto la storia della Serie A e del calcio europeo: da Árpád Weisz a Ernő Egri Erbstein, un segno che resta indimenticabile.
Proprio nel calcio sono riposte alcune delle migliori speranze della squadra azzurra. Prima di andare a Budapest, dove stasera si svolgerà la cerimonia di inaugurazione alla presenza del Capo dello Stato Janos Ader (tra i portabandiera il presidente del Maccabi Italia Vittorio Pavoncello), la squadra è stata accolta come tradizione al Tempio Maggiore di Roma per ricevere una speciale benedizione dal rabbino capo rav Riccardo Di Segni e un saluto di incoraggiamento dalla presidente Ruth Dureghello.
(Nell’immagine Motti Tichauer, presidente del Maccabi Europa)
(30 luglio 2019)