Note stonate

rav ascoli“Anachnu maaminim bne maaminim”…in Israele credo che tutti conoscano queste parole e le note che le accompagnano. “Noi siamo credenti, figli di credenti, e non abbiamo altri su cui fare affidamento se non il nostro Padre che è nei cieli”. Magari già meno persone conoscono la fonte, in realtà la combinazione di due fonti differenti. Il midrash attribuisce addirittura a D-o stesso la testimonianza che il popolo ebraico sia composto di “credenti, figli di credenti” (TB Shabbat 97a e fonti parallele), mentre l’esclamazione “su cosa possiamo fare affidamento? [solo] sul nostro Padre che è nei cieli!” è in realtà la conclusione, l’invocazione finale, di un insegnamento apocalittico nel quale si descrive una sfacciataggine crescente e smisurata (TB, Sotà 49b).
Apprendiamo con sollievo che i ragazzi israeliani accusati di stupro a Cipro siano stati scagionati, però non facciamola diventare ora un’impresa di cui vantarsi… Come sono stonate quelle chippòt sulle loro teste… e quei canti in cui si definiscono “maaminim bne maaminim”! Proprio nelle ultime letture settimanali della Torà si è letto di Bilàm e di come, dopo aver fallito il tentativo di maledirlo, fece cadere in trappola il popolo ebraico: “il loro D-o aborre la lascivia sessuale… mandiamogli le figlie di Midian per farli peccare!”. Da chi ricade nella stessa bassezza, vantandosene baldanzosamente, dobbiamo sentir cantare “credenti, figli di credenti”?!?

Michael Ascoli, rabbino