Odiare senza vergogna
L’assassino del povero Mario Cerciello Rega, vicebrigadiere dei carabinieri, se ne andrà certamente impunito grazie al garantismo americano per tutti i suoi cittadini criminali in vacanza all’estero. È già accaduto per i criminali – impuniti – che guidavano l’aereo che fece precipitare la funivia del Cermis provocando venti morti. Forse nessuno più se lo ricorda. Ora, i due giovani criminali di Roma, bianchi e wasp, godranno anche loro, con un pretesto o con un altro, del merito di essere americani.
Ma la vicenda del vicebrigadiere Rega ha portato in emersione una volta di più l’odio dei leoni della rete, che, non avendo un obiettivo criminale di colore o anche semplicemente immigrato su cui sfogare il loro fiele, si sono rifatti, paradossalmente, sul tutore dell’ordine che ha dato la vita per la società.
Non sorprende affatto che ci siano persone che odiano. Ci sono sempre state. Solo che una volta si vergognavano un po’ dei loro istinti bestiali. Oggi non più. Anzi se ne vantano e ne fanno bella mostra.
Ma sorprende ancor di più che siano tanto timide e flebili le reazioni di coloro che non odiano per ideologia, di coloro che credono nella solidarietà e nel rispetto del prossimo. Sono questi ultimi i colpevoli del degrado della nostra società. E in queste condizioni chi odia ha la meglio. E resterà impunito assieme ai suoi governanti.
Dario Calimani, Università di Venezia