Usa contro Iran e Cina
Gli Stati Uniti di Donald Trump vanno all’attacco: nelle scorse ore il presidente Usa ha annunciato che dal primo settembre saranno imposte nuove tariffe su merci e prodotti cinesi; allo stesso tempo, Washington ha annunciato nuove sanzioni contro l’Iran, in particolare contro il ministero degli Esteri Zarif. Su questo punto, sottolinea La Stampa, l’Ue ha annunciato che continuerà a collaborare con il capo della diplomazia di Teheran. Secondo il Sole 24 Ore la mossa americana rafforzano i falchi in Iran e costringe i moderati ad allinearsi sulle istanze più nazionaliste.
Il ministro dell’Interno e le polemiche. “Nomadi, giornalisti, Berlino. Un caso gli attacchi di Salvini”, titola il Corriere della Sera, riassumendo gli argomenti della polemica generata dalle affermazioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Ma lei non teme mai di usare toni troppo alti? Dall’uso della parola ‘zingaraccia’ alle accuse al videomaker che ha filmato suo figlio sulla moto della polizia. E ha pure parlato di ricatto da parte dei tedeschi.”, chiede un giornalista del Corriere intervistando il leader della Lega. “Non so, veda lei. – la sua risposta – La verità è che noi abbiamo dovuto organizzarci da soli, i numeri parlano chiaro. Poi, mi arrivano lettere come quella dell’Ue che mi dicono che prendono alcuni immigrati solo se ne faccio sbarcare altri. Il risultato, però, è che ci sono ministri intellettualmente onesti in Europa che mi dicono che la nostra politica difende tutta l’Unione”. Di bullismo e intimidazione parla Repubblica in un editoriale in prima sugli attacchi di Salvini a un suo giornalista. Sul Venerdì, invece, Gad Lerner analizza la pericolosa retorica di chi riduce gli avversari a topi, vermi, zecche, denunciando in particolare le parole del vicepremier Salvini.
La bellezza della pace. In un clima internazionale di rabbia e divisioni, il filosofo Bernard-Henri Lévy fa un appello sulla Stampa affinché ci si ricordi la bellezza della pace e non la si dia per scontata. “Sarebbe necessario raccontare questo momento in cui, dopo la fine del mondo, la fine dell’amore, la fine di tutto, ci si ritrova in silenzio, seduti ai margini di un campo dove bruciano dei cadaveri. Questo campo è l’Europa. Questo silenzio, consumato dal dolore, è la pace. È la parola più bella, in tutte le lingue. Se avesse un nome, sarebbe il nome di Dio in ebraico. Ora è questo campo che alcuni stolti, in gran numero, vorrebbero bruciare di nuovo. È questa parola che il rumore degli stivali riduce ancora una volta al silenzio”.
Rom e Sinti, il giorno del ricordo. “Era il 2 agosto del 1944 quando nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, nella Polonia occupata dai nazisti, veniva “liquidato” lo Zigeunerlager “il settore degli zingari”. In un solo giorno, 75 anni fa, oltre 4.000 persone, in maggioranza donne e bambini, furono sterminate nelle camere a gas, cremate nei forni e le loro ceneri buttate”, ricorda oggi Avvenire, sottolineando come oggi cada il giorno del ricordo delle vittime del genocidio nazista Rom e Sinti, in lingua romani Porrajmos.
L’artigiano Primo Levi. “Nel giorno dell’anniversario, a cento anni dalla nascita, Rai Cultura ha dedicato allo scrittore torinese un documentario di Bruna Bertani Le mani di Primo Levi. Adesso è più facile scoprire i molti volti di Primo Levi, il ‘poliedro’ Levi, – racconta Aldo Grasso sul Corriere – le sue diverse attività, anche manuali, le molte e differenti tastiere dello scrittore (si scrive con le mani). Adesso è più facile, dopo il lavoro tenace e intelligente di Marco Belpoliti, il curatore dell’opera omnia di Primo Levi, teso ad affermare la supremazia dello scrittore sul testimone”.
Woody Allen si racconta. Ampia intervista rilasciata al Venerdì di Repubblica dal regista Woody Allen. Tra le domande, se farà come Philip Roth, che aveva annunciato che avrebbe smesso di scrivere. “No, Roth era una persona molto più profonda, intelligente e colta di me. Io farò film sin quando qualcuno mi pagherà per farli”, la risposta tra il serio e l’ironico di Allen.
L’espressionismo di Lee Krasner. “Non chiamatela signora Pollock”, titola Repubblica nel raccontare la storia della pittrice Lee Krasner, abile artista e moglie di Jackson Pollock. “Mi è capitato di essere la ‘signora Jackson Pollock’, una cosa impegnativa. L’unico aspetto che non avevo contro era di non essere nera. Ero una donna, ebrea, vedova, una fantastica pittrice, e forse un po’ troppo indipendente”, raccontò di sé la Krasner.
Salvataggio sul Mar Rosso. Un resort sulle coste sudanesi come base per il Mossad per un’operazione di salvataggio degli ebrei etiopi. È la storia vera raccontata dal nuovo film di Netflix The Red Sea DivingResort, presentato oggi su La Stampa.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked