Firenze e la sua liberazione nel segno di Daniela
“Firenze è stata e continuerà ad essere una città per la libertà, per i diritti umani, qui è stata cancellata per la prima volta nella storia dell’umanità la pena di morte, è una città che si è liberata dai nazifascisti”, ha ricordato il sindaco di Firenze Dario Nardella in occasione della cerimonia per il 75esimo anniversario della Liberazione della città toscana (11 agosto 1944). Nel suo discorso, il primo cittadino ha parlato del valore della libertà e dell’impegno a difenderla ma ha anche scelto di mandare un messaggio di affetto alla Comunità ebraica fiorentina, presente alla manifestazione con il suo gonfalone. “Queste ricorrenze sono anche l’occasione per ricordare le persone perché sono loro che ci consentono oggi di ritrovarci qui. – ha detto il sindaco – Tra queste persone lasciatemi ricordare anche Daniela Misul presidente della comunità ebraica di Firenze, una donna straordinaria, una cara amica venuta a mancare pochi giorni fa. Da questa piazza vorrei salutarla e ringraziarla per il suo impegno costante a favore della città. A lei, alla sua famiglia e alla comunità ebraica vanno il nostro abbraccio e la nostra gratitudine. È anche grazie a lei se molti progetti legati alla memoria hanno preso vita a Firenze: dalle pietre d’inciampo per ricordare le vittime delle persecuzioni, che saranno posizionate a partire dal 27 gennaio 2020, fino al suo contributo per l’iniziativa rivolta ai più giovani ‘Le chiavi della città’. Firenze perde una figura cara e importante. Ci stringiamo al dolore dei familiari e della comunità e porteremo il ricordo di Daniela sempre con noi”.