Oltremare – Salvataggio lunare

daniela fubiniNoi stiamo qui a lamentarci del caldo che fa e dei governi malnati o in caduta libera in diversi punti del globo, mentre sulla luna vagano confusi e probabilmente infreddoliti dei poveri animaletti indifesi che non hanno nessuna colpa salvo l’essere quasi indistruttibili. Li abbiamo spediti noi lassù con SpaceIL, la famosa navicella che avrebbe dovuto riempire di orgoglio generazioni e generazioni di israeliani e di ebrei in tutto il mondo, e invece si è smaciullata causa errore nella fase atterraggio. Va bene, abbiamo un paio di scatti meravigliosi, e perfino un selfie con tanto di bandiera, ma insomma, resta il fatto che Beresheet si è polverizzata e tante grazie ai filantropi e agli ingegneri. Ma è tutto perduto? Pare di no. Beresheet trasportava fra l’altro una cosa chiamata Biblioteca Lunare, composta di 30 milioni di pagine di informazioni scientifiche, culturali e storiche in 30 lingue e diverse enciclopedie tra cui Wikipedia. L’iniziativa è della Arch Mission, una organizzazione il cui scopo è disseminare lo spazio di informazioni sull’umanità e sulla Terra. Ora, prima che i nostri pensieri vadano alla terrificante domanda: che cosa può esserci scritto a proposito dei nostri politici e antipolitici contemporanei, e di molte altre cosucce di cui sarebbe ben difficile andar fieri come genere umano davanti a qualunque alieno, anche il più ben disposto, torniamo ai nostri animaletti. Trattasi di “tardigradi”, sono grandi un millimetro ciascuno e fanno parte fisicamente della biblioteca sparata sulla luna. Secondo la fondatrice di Arch potrebbero essere vivi. Ma non per molto, e non fino alla prossima missione prevista sulla luna, nel 2024. Quindi mi pare evidente che devono essere salvati, e in fretta. All’uopo si potrebbe organizzare un bel viaggio premio last-minute per la Luna e farne gentile dono agli attuali governanti del mondo (non a tutti tutti, ma quasi), come ringraziamento da parte dell’umanità per il loro impegno. E dopo una settimana di vacanza e relax, che si riprendano la scatoletta con i tardigradi e tutto il resto, e provino a ritornare. Sicuramente stavolta avremo imparato a frenare come si deve in fase di atterraggio, e anche a decollare per ripartire destinazione terra. E comunque, come con Beresheet, se qualcosa andasse terribilmente storto possiamo sempre dire che noi ci abbiamo provato, e che di questo andremo fieri per sempre.

Daniela Fubini