Un’oasi ecologica alle porte di Roma
L’articolo della settimana scorsa sulla necessità di cominciare da noi stessi per salvare la Terra ha prodotto una serie di risposte interessanti e di suggerimenti utili. Ritorno quindi sul tema per proporre la testimonianza di Silvia Pallottino e di Daniele Fano, una coppia “normale”, non di integralisti ambientali, che alle porte di Roma hanno creato un’oasi ecologica, rendendo la loro proprietà autosufficiente a livello energetico, riciclando tutto, dai rifiuti all’acqua, e addirittura rivendendo energia. Hanno realizzato tutto questo da soli, senza grandi mezzi e senza rinunciare al comfort.
Un esempio che meriterebbe di essere conosciuto da tutti e che dimostra come ciascuno di noi potrebbe fare qualcosa, basta volerlo.
Come avete cominciato?
“Oltre trent’anni fa, quando ci siamo sposati, Daniele ed io avevamo il sogno di vivere in campagna, circondati dalla natura, in un posto dove potessi continuare montare a cavallo, come facevo sin da piccola, ma vicino a Roma, dove entrambi lavoriamo.
Avevo già in mente allora di creare un luogo ecosostenibile, perfettamente integrato nella natura circostante. E così abbiamo progettato un casale di campagna circondato da un giardino autoctono, ovvero con le piante che si trovano nella zona di Roma nord e che dunque richiedono meno cure e meno manutenzione: siepi miste di ginestre, corbezzoli, allori, lecci e biancospini, rosmarini e lavande, rose rifiorenti … e un prato adatto a tollerare inverni non troppo rigidi ed estati calde e siccitose. Il casale è stato costruito con materiali tradizionali, ben esposto nella sua disposizione per essere protetto dalla tramontana e sfruttare al massimo il sole anche d’inverno. Abbiamo scelto infissi con vetrocamera, e un buon isolamento del tetto e delle pareti.
Tuttavia, nonostante questi accorgimenti, ci siamo resi conto che il riscaldamento, prima a GPL e poi a metano, non solo aveva costi esorbitanti, ma non ci consentiva di creare una temperatura confortevole in casa, anche integrando l’impianto con il camino e una potete stufa a legna.
Abbiamo dunque iniziato a pensare a qualcosa di alternativo e abbiamo fatto istallare un primo impianto fotovoltaico da 5 kw per vedere come andava. L’impianto è stato totalmente finanziato dalla banca e il finanziamento ripagato con gli incentivi che allora erano stati previsti per i pannelli solari. La riuscita è stata così buona che abbiamo aggiunto un secondo impianto, sempre con finanziamento da ripagare con gli incentivi, per arrivare a 19kw, con il risultato non solo di azzerare i costi di riscaldamento, ma di vendere anche l’energia in più alla rete elettrica.
Abbiamo sostituito i fornelli a gas con le piastre elettriche e abbiamo in parte modificato le nostre abitudini, usando gli elettrodomestici energivori di giorno per consumare l’energia prodotta da noi, e riducendo i consumi serali con le lampade a led.
L’energia prodotta dal sole viene trasformata in energia elettrica da pompe di calore e i termosifoni vengono alimentati con acqua a temperatura costante ma non troppo calda, con il risultato che, durante l’inverno, l’impianto di riscaldamento è sempre acceso e la temperatura interna sempre costante. Per sei mesi l’anno, in primavera ed estate, spegniamo le pompe di calore e produciamo l’acqua calda unicamente da due pannelli solari termici, a costo zero.
Oltre ad aver reso la nostra casa efficiente dal punto di vista energetico, abbiamo da subito creato un orto naturale in cui le verdure crescono insieme ai fiori, senza alcun bisogno di pesticidi o diserbanti, solo con l’aggiunta di un po’ di letame stagionato. Tutto l’umido viene riciclato per creare un ottimo compost che viene, a sua volta, usato per l’orto e le piante. Abbiamo minimizzato l’uso dell’acqua irrigua con gli impianti a goccia e la raccolta dell’acqua piovana: nulla viene sprecato, nemmeno l’acqua potabile che usiamo per lavare le verdure o sciacquare i piatti, che viene data alle piante in vaso fuori casa.
Abbiamo deciso di non istallare alcun impianto di aria condizionata per l’estate: basta aprire le imposte nelle ore fresche del mattino e tenerle chiuse nelle ore calde per stare bene.
Nel futuro abbiamo il progetto di acquistare un’auto elettrica, che alimenteremo dalla nostra rete, ma abbiamo dovuto aspettare perché i costi sono ancora troppo alti.
Comunque a parte la casa dove viviamo, siamo molto consapevoli dell’importanza di alleggerire la nostra impronta sul pianeta e per questo motivo compriamo il cibo dalle aziende agricole della zona, prediligendo prodotti freschi di stagione e evitando consumi eccessivi di carne.
Insomma ci proviamo, sappiamo che potremmo fare di più, ma siamo contenti dei risultati ottenuti”.
Viviana Kasam