Sant’Anna di Stazzema
“Chi dimentica è più debole”

rassegna“È giorno solenne di raccoglimento e di memoria. In quel terribile 12 agosto 1944 furono massacrate 560 persone inermi, tra queste 130 bambini: non dovrà mai essere dimenticato quanto è accaduto perché chi dimentica è più debole, più esposto ai pericoli che intolleranza, ostilità, violenza ripropongono”. Parole del Capo dello Stato Sergio Mattarella in occasione della cerimonia per il ricordo della strage nazista di Sant’Anna di Stazzema, tenutasi ieri alla presenza tra gli altri del presidente della Camera Roberto Fico e del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi (Corriere fiorentino e Repubblica Firenze).

Italia, la crisi a tappe. La presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati ha deciso di lasciare all’Aula, convocata oggi alle 18, il voto sul calendario e i prossimi passi della crisi di governo. Movimento Cinque Stelle e Pd protestano per la convocazione d’urgenza. Matteo Salvini e la Lega – da cui è partita la mozione di sfiducia al Premier Conte – sul ritiro dei ministri sottolineano di essere pronto a tutto. Luigi Di Maio dice no a un tavolo con Matteo Renzi. Questo il riassunto del Corriere rispetto alle ultime concitate ore della politica italiana. Il quotidiano di via Solferino interroga poi i sondaggisti per capire quali siano gli umori degli italiani: la Lega rimane ai vertici, con circa il 38%, Fratelli d’Italia è all’8%, mentre Forza Italia è stabile 6,5%. Il centrodestra compatto, quindi, andrebbe ben oltre il 50%. In leggera crescita il Partito democratico (poco oltre il 23%), mentre cala il Movimento Cinque Stelle (16,5%). I sondaggisti mettono però in guardia sui dati: “in trent’anni di lavoro non ho mai visto salire e scendere così repentinamente i giudizi degli elettori”, afferma Nicola Piepoli (alla guida dell’omonimo istituto).

Iran minaccia via mare Israele. Il regime iraniano minaccia la guerra se navi israeliane entreranno nello Stretto di Hormuz come parte della flotta internazionale che gli Stati Uniti vogliono costituire per pattugliare le rotte petrolifere. La coalizione guidata dagli Stati Uniti vuole essere una risposta contro Teheran per gli attacchi subiti da diverse petroliere in queste settimane e dovrebbe unire unità europee, del Golfo e Israele, per consolidare l’asse le potenze arabe sunnite ostili all’Iran, spiega La Stampa. Alla notizia il comandante delle forze navali dei Pasdaran Alireza Tangsiri ha reagito definendo un’eventuale presenza israeliana all’interno della coalizione come “illegittima”: “potrebbe portare a vari scenari”, compresa “una guerra nella regione”, la sua minaccia.

Vandali e storia d’Italia. È stata vandalizzata, nell’anniversario della nascita di Giuseppe Di Vittorio l’11 agosto 1892, la stele commemorativa in onore del sindacalista che si trova in località Cirillo a Orta Nova, nel Foggiano. Il cippo era stato eretto nel luogo in cui il sindacalista ebbe il suo primo lavoro. Su Repubblica Luciano Canfora definisce l’atto: “una scheggia trascurabile, demenziale di un fenomeno molto grave al quale assistiamo senza una sufficiente reazione dalla parte avversa. Se solo mi ricordo che appena si è cominciato a dire da più parti che questo nuovo sovranismo è fascistoide, sono insorti i pierini da quattro soldi con questi interventi insipienti, nocivi, controproducenti e ignoranti, hanno contribuito a non far capire qual è la gravità del problema che abbiamo davanti”.

Segnalibro. Due suggerimenti di lettura sul Foglio: Niente resurrezioni, per favore, breve e amarissimo romanzo di Fred Uhlman in cui si racconta “la storia dolentissima di Simon Elsas, pittore ebreo di Stoccarda, che ritorna nella sua città amata dagli Stati Uniti dove era riparato durante la Seconda Guerra mondiale per sfuggire agli aguzzini nazisti”. L’altro libro, è Il gatto di piazza Wagner (editrice L’orma), una raccolta di scritti di Diego Lanza, uno dei maggiori studiosi della cultura greca antica del secondo Novecento.

Clausole contrattuali e diritti. La Gazzetta del Mezzogiorno riporta un tema diventato dibattito nazionale in Israele: quello dei contratti molto severi che badanti straniere – oltre 50mila – hanno spesso sottoscritto pur di lavorare nel paese. “Essi precisano che durante il soggiorno in Israele è vietato loro restare incinte e che, se partoriscono, devono lasciare il Paese entro tre mesi. Il loro permesso di lavoro è limitato a cinque anni”, spiega il quotidiano. “C’è la legge in senso stretto, ma c’è anche una legge del cuore che deve prevalere” ha affermato lo scrittore Yehoshua Sobol alla radio pubblica chiedendo la cancellazione della clausola. La regola, continua il quotidiano, finora non era stata osservata ma “nelle ultime settimane, su istruzione del ministero degli interni, decine di badanti filippine sono diventate delle ‘ricercate’ dalla polizia pronta all’espulsione immediata”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked