Civiltà mediterranea
“Atene e Gerusalemme, diffondendosi lungo tutto il perimetro del Mediterraneo, hanno fondato, con il concorso delle loro culture filosofiche e religiose, la civiltà del mondo occidentale. Il pensiero greco, quello ebraico, quello cristiano e quello musulmano sono occidentali sin dalle origini. Oggi, però, le religioni monoteistiche si sono diffuse in tutto il mondo. Hanno dovuto perciò diversificarsi e adattarsi a diverse mentalità, continuando però a contrapporsi con i propri dogmi rispettivi e specifici. […] Di fronte alle minacce che su di esse fa pesare la modernità, riusciranno a trovare la via, se non dell’unità, almeno di una ricoperta degli ideali comuni che le animano e dei valori che, da tutte condivisi, costituiscono la loro forza e la loro originalità? Accetteranno di difenderli e di diffonderli insieme, dopo un così lungo sforzo parallelo di riflessione e di meditazione, che rimane ineguagliato e la cui patria d’origine fu il bacino del Mediterraneo?”.
Fernand Braudel, celebre storico francese (1902-1985), il quale iniziò ad insegnare nell’Algeria coloniale, scrisse queste parole a proposito dei tre grandi monoteismi nella raccolta pubblicata postuma “La Méditerranée”. Forse qualcuno potrebbe un po’ storcere la bocca leggendo che anche l’Islam – predicazione che poche pagine prima viene addirittura definita “liberale” e “ugualitaria” rispetto all’ortodossia dell’impero bizantino – rientrerebbe così parte integrante della civiltà mediterranea, e quindi a pieno titolo di quella occidentale. Braudel delineando le convergenze tra i tre monoteismi, sottolinea, che per quanto non mancarono nella storia fondamentalismi e “letteralismi” all’interno di esse, entrambe grazie anche all’influsso dei quadri concettuali della filosofia greca, ebbero più volte nella storia punti di scambio, di dialogo, e di riflessione reciproca. Più in generale lo storico ricorda in tutta la sua opera come le culture del Mediterraneo si siano influenzate a vicenda, a dispetto anche di chi oggi riparla di culture e tradizioni “pure” ed “incontaminate”, o di civiltà “superiori” rispetto ad altre che sarebbero invece “inferiori” o “barbare”.
Francesco Moises Bassano