La nostra responsabilità
“Mangerai, ti sazierai e benedirai il Signore tuo D.O per la buona terra che ti ha dato” (Deut. 5,10). Da questo passo della Torà i Maestri hanno imparato l’obbligo di recitare la preghiera di ringraziamento al termine del pasto – Birkat ha-Mazon, per estensione del medesimo principio di riconoscere ogni alimento come dono di D.O, hanno altresì stabilito le benedizioni da pronunciare prima e dopo l’assunzione di qualsiasi cibo o bevanda. Le quattro benedizioni della Birkat hamazon costituiscono innanzitutto un insieme di espressioni di ringraziamento per tutti i beni materiali – il cibo – e spirituali – la terra d’Israele, la Torah e i Comandamenti, Gerusalemme e il Santuario, il compimento del tempo messianico, che riceviamo da D. O o che da Lui ci sono stati promessi. Tre di queste benedizioni di ringraziamento si riferiscono particolarmente al popolo ebraico, la prima ha invece un significato universale perché afferma che il Signore “fornisce nutrimento per tutto il mondo e cibo per ogni creatura”. Quando recito questa benedizione avverto il carico di pesanti responsabilità che queste parole attribuiscono all’umanità che, prigioniera di inesauribile egoismo, si dimostra tuttora incapace di elaborare progetti concreti che portino nutrimento adeguato per tutti gli uomini. Forse perché il portare acqua e cibo nei luoghi remoti non promette i lauti proventi che assicurano gas e petrolio che pure arrivano in capo al mondo?
Le parole della benedizione siano per noi di stimolo a renderci partecipi del progetto divino, che possa esserci cibo per ogni uomo sulla terra.
Rav Giuseppe Momigliano
(21 agosto 2019)