Risposte halakhiche ai quesiti di oggi

Due agenti immobiliari, Schiff e Chester, si mettono a lavorare insieme per vendere alcune proprietà ma non stabiliscono prima come ripartiranno le commissioni sulle vendite. In particolare è Chester, che ha più esperienza nel settore rispetto a Schiff, a chiedere al collega di lavorare con lui per acquistare immobili a Miami per un acquirente straniero. I due chiudono tre operazioni e ora devono dividersi le commissioni. Schiff sostiene di essere stato molto coinvolto nei tre accordi, di essere un partner a pieno titolo di Chester e quindi di avere diritto al 50% delle commissioni. Chester sostiene invece che Schiff sia stato coinvolto solo in minima parte in queste vendite e non può essere definito il “motivo della provvigione”. Come è finita la questione? Lo spiega il sito del Beth Din d’America – il Tribunale rabbinico degli Stati Uniti – a cui i due agenti immobiliari si sono affidati per dirimere la contesa in forma di arbitrato. Come loro, tanti altri hanno affidato alla corte rabbinica americana di risolvere i propri contenziosi e, per la prima volta, il Beth Din – letteralmente la Casa della regola – ha deciso di aprire una sezione sul proprio sito dedicata a spiegare il processo e le decisioni dei dayanim (giudici): si chiama jewishprudence (fa parte del sito bethdin.org) e vuole essere un modo per rendere più accessibile e trasparente il lavoro del tribunale rabbinico così come uno strumento per aprire discussioni in materia di giurisprudenza ebraica. Il caso Schiff vs Chester ne è un esempio: dopo aver ottenuto il consenso dalle parti e aver cambiato i nomi – nel rispetto della Legge ebraica -, è stato pubblicato il psak (la decisione) concernente il caso dei due agenti immobiliari, risolto facendo riferimento alla Halakhah così come alle normative dello Stato di New York.
Si tratta di un caso di studio interessante che permette di far capire – anche ai profani del diritto – come le regole e i principi dell’ebraismo siano applicabili per dirimere controversie commerciali. Il Beth Din arbitra infatti regolarmente un’ampia gamma di controversie tra le parti, che vanno da controversie di modesta entità a contenziosi per diversi milioni di dollari. Casi che comprendono controversie commerciali appunto (ad esempio tra datore di lavoro e dipendente, locatore-locatario, interferenze commerciali, violazione di contratti, violazione dei doveri fiduciari, cattiva gestione degli investitori), controversie comuni (controversie contrattuali con rabbini e altre questioni interne alle comunità ebraiche) e familiari (matrimonio, divorzio, eredità). I casi vengono ascoltati da un panel di tre dayanim, che poi decidono nel merito della questione.
Il blog jewishprudence ha due obiettivi, spiegano dal Beth Din: in primo luogo, rendere il processo delle decisioni delle corti rabbiniche più trasparente e accessibile. “Molti membri della nostra comunità sono inconsapevoli del processo din torah, e altri sono esitanti a portare un caso al beth din perché non sanno che tipo di decisione possono aspettarsi e se questo possa frustrare le loro ragionevoli aspettative commerciali – viene spiegato nella presentazione del nuovo blog – Attraverso le sue decisioni pubblicate e i suoi post sulla legge ebraica, jewishprudence fornirà un accesso critico al processo di din torah e darà ai suoi lettori una visione del tipo di decisioni che possono aspettarsi dal Beth Din”. Secondo obiettivo, è quello di creare un luogo di discussione di alto livello per confrontarsi sul diritto ebraico e la sua applicazione tenendo presente il diritto commerciale contemporaneo. “Il commercio contemporaneo solleva complesse questioni di diritto ebraico: Le parti utilizzano strumenti finanziari e giuridici sempre più complessi che non hanno un chiaro antecedente nel diritto ebraico, e fanno affari in un quadro di norme e pratiche commerciali che costituisce la base per le loro ragionevoli aspettative. jewishprudence a discuterà di come il diritto ebraico concettualizza questi strumenti […]. Allo stesso modo, considererà come i principi del diritto ebraico – come la cancellazione dei debiti sulla shemitah, il divieto di prendere interessi, l’eredità, la ketubah, etc. – si applicano nel mercato e nel diritto di famiglia contemporanei”.

Pagine Ebraiche agosto 2019

(22 agosto 2019)