Grazia Di Veroli (1961-2019)

Una vita dedicata alla Memoria, accanto agli ultimi Testimoni della Shoah che ha accompagnato in innumerevoli circostanze pubbliche, ma anche con progetti e iniziative che l’hanno portata a confrontarsi in prima persona con la complessa trasmissione della Memoria alle nuove generazioni. Un contributo tangibile fino all’ultimo, anche nelle vesti di vicepresidente della sezione romana dell’Aned. Una nomina recente, che ha premiato anni di lavoro al servizio della collettività e finalizzati al rafforzamento degli anticorpi contro odio, razzismo, antisemitismo.
Grazia Di Veroli era nata a Roma nel 1961 e si era laureata in pedagogia con una tesi sui campi di sterminio, conseguendo il master in Didattica della Shoah del professor David Meghnagi e frequentando diversi corsi di specializzazione. Collaboratrice di mostre, documentari, convegni, aveva tra l’altro firmato l’importante biografia “Mario Limentani da Venezia a Roma, via Mauthausen”, pubblicata da Marlin.
Numerose le reazioni alla sua scomparsa.
Afferma Noemi Di Segni, presidente UCEI: “In lunghi e intensi anni di lavoro Grazia Di Veroli è stata un vero e proprio punto di riferimento per tutte e tutti noi. Un appassionato baluardo a difesa della Memoria, che ha messo al centro di molte iniziative, rivolte a giovani e meno giovani, volte a favorire la conoscenza di vicende storiche, luoghi e monumenti. Lei stessa monumentale, nell’attuazione di questo sforzo che ha lasciato il segno e che non sarà dimenticato. Quella di Grazia, donna sincera, amica preziosa, è una perdita enorme per tutto l’ebraismo italiano”.
Per Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, esempio del suo impegno “è il lavoro svolto con determinazione nel recuperare i luoghi della Memoria della città di Roma e nel riportare l’attentato della cittadinanza al Muro dei deportati, che si trova nel cimitero del Verano”. Si unisce al cordoglio la dirigenza della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano: “Cara amica, instancabile divulgatrice – si legge in una nota – ha contribuito in modo decisivo a dare forma a una cultura della Memoria intesa come impegno civile e democratico”. Il presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma Mario Venezia, che afferma: “Grazia era una persona innamorata della vita e della ricerca, sempre impegnata per mantenere viva la Memoria e per dare il suo contributo alla storia delle deportazioni e della persecuzione degli ebrei italiani”. E anche l’Associazione Figli della Shoah, che in una nota sottolinea: “Per anni si è impegnata, in qualità di consigliere Aned di Roma nella difesa dei valori democratici e antifascisti oltre al suo incessante lavoro di didattica della Shoah. L’impegno verso la difesa della Memoria ha caratterizzato la sua instancabile attività professionale e umana”.
Reazioni anche nel mondo politico.
Così in un tweet la sindaca Virginia Raggi: “Roma si stringe alla Comunità ebraica e alla famiglia di Grazia Di Veroli scomparsa a 58 anni. Mancheranno il suo impegno e la sua dedizione nell’insegnamento ai giovani e nella difesa della Memoria”.
Afferma Marco Miccoli, capo della segreteria politica del segretario del Pd Nicola Zingaretti: “Quando, qualche giorno fa, sono venuto a trovarti in ospedale, abbiamo parlato del futuro, delle cose da fare. Eri tu che incoraggiavi me. Rafforzare l’iniziativa antifascista, l’unità degli antifascisti, le cose da fare per un 25 aprile senza divisioni, la difesa della tua comunità, e la salvaguardia di ciò che a te stava più a cuore e a cui hai dedicato la tua vita: la Memoria. Preoccupata per ciò che sta accadendo, ma piena di idee”.
I funerali di Grazia Di Veroli si svolgeranno mercoledì 28 agosto alle 10, al cimitero di Prima Porta. Alle 9.15 il feretro transiterà dal quartiere ebraico.
Sia il suo ricordo di benedizione.

(27 agosto 2019)