Il silenzio su Hamas
Meno male che c’è Daniela Fubini, meno male che c’è Pagine Ebraiche. Così siamo almeno informati del gravissimo episodio di due giorni fa, dove da Gaza sono partiti missili in direzione Sderot (e fin qui nulla di nuovo), che sarebbero caduti sulla testa di persone che assistevano ad un concerto di fine estate (e qui qualcosa di nuovo c’è). Sulla stampa italiana la notizia non ha nemmeno avuto il minimo spazio sindacale. Ora, io non so se Hamas, o chi per essa, conti sull’Iron Dome per sventare questi attacchi omicidi e quindi li intenda sempre alla stregua di una minaccia utile ad alimentare la propria propaganda criminale a Gaza, ma è chiaro che siamo di fronte ad un’escalation di gravità inaudita. Pure in guerra ci sono dei limiti e qui sono stati abbondantemente superati. Solo il sangue freddo della popolazione e dei governi israeliani consente che non scoppi un vero e proprio conflitto, letale per chi vive nella Striscia. Ma immaginate se una cosa simile fosse accaduta in qualunque altro Paese del mondo quale reazione ci sarebbe stata. Ricordiamo che dopo gli attentati al Bataclan, compiuti da cittadini belgi e francesi, sono partiti innumerevoli raid aerei a Racca la notte stessa nel silenzio accondiscendete del mondo. Ah, qualcuno ha visto un tweet di Chef Rubio su tutto questo?
Davide Assael
(28 agosto 2019)