L’Italia e il governo Conte bis
Il premier Conte alla guida del nuovo governo firmato Cinque Stelle e Partito Democratico. Questa la direzione delle trattative tra i due partiti ma il nodo, spiegano i giornali, è il ruolo di Luigi Di Maio, che in serata, in una telefonata a Nicola Zingaretti, ha chiesto per sé la vicepresidenza. “O io vicepremier o salta. Vi ricordo che c’è anche la votazione su Rousseau”, le parole del leader Cinque Stelle riportate dal Corriere. “Senti, Luigi, parlane con Conte. Mi dici che salta tutto? Bene, io domani mattina ho la Direzione del partito, la gran parte dei membri è qua nei dintorni. Significa che meli chiamo subito e gli dico che tu non ci stai più”, la reazione di Zingaretti. Oggi le trattative proseguiranno per sciogliere questi nodi e le delegazioni dei partiti saranno nuovamente al Quirinale. Tra chi auspica che Conte rimanga alla guida del governo italiano, un po’ a sorpresa, anche il presidente Trump che ha affidato il suo sostegno all’attuale Presidente del Consiglio a un tweet.
Aperture e tensioni mediorientali. Dopo l’apertura del presidente Trump al G7 di Biarritz verso l’Iran, il presidente Rohani ha dichiarato di essere disponibile al dialogo solo a condizione che siano revocate le sanzioni firmate dagli Stati Uniti. “Al possibile incontro con Trump, ipotizzato per le prossime settimane da un ottimista Macron,- scrive il Messaggero – il presidente iraniano ha risposto che i vertici di Teheran ‘cercano di risolvere i problemi in modo razionale, ma non sono interessati alle foto’ e per Trump ‘non sarà possibile fare una foto con Hassan Rohani, a meno che non scelga di mettere da parte le sanzioni oppressive e rispettare i diritti della nazione iraniana’”. Intanto all’Iran e ai suo alleati, i terroristi di Hezbollah, è arrivato un messaggio da Israele: “state attenti alle vostre parole e ancora più attenti alle azioni”, ha dichiarato il premier Netanyahu, come riporta oggi Avvenire, facendo riferimento a recenti minacce di Hezbollah.
Il naufragio del Mediterraneo. Almeno quaranta persone sono morte annegate stanotte tentando di lasciare la Libia via mare. Lo fa sapere la sezione libica dell’Oim (Organizzazione internazionale migrazioni) in riferimento al naufragio di un barcone con sopra almeno 80 persone. Intanto un’altra nave che ha soccorso 101 migranti, la Eleonore, è stata bloccata dal ministero dell’Interno italiano, scrive il Corriere della Sera.
Grazia Di Veroli (1961-2019). Diversi quotidiani, tra cui Repubblica Roma, riportano il cordoglio nel mondo ebraico italiano e tra le istituzioni per la scomparsa di Grazia Di Veroli, consigliere dell’Associazione nazionale ex deportati, impegnata nella didattica della Shoah e per la difesa della Memoria. “Una donna che si è sempre battuta contro ogni forma di razzismo e negazionismo studiando prima e raccontando poi nelle scuole gli orrori della Shoah”, le parole del presidente della Regione Lazio Zingaretti.
Resistere all’odio. “Ho vissuto sulla mia pelle e nel cuore le conseguenze delle campagne di odio online. Io, la mia famiglia, i miei bambini. Per questo mi sono decisa a lanciare la campagna “No Hate” che il mio compianto marito Pawel, aveva iniziato. Non ho paura, invito tutti a resistere all’odio e all’odio populista. Anche voi cari italiani”. Le parole della parlamentare europea Magdalena Adamowicz, moglie dell’ex sindaco di Danzica, assassinato nel gennaio scorso da un estremista. Intervistata da Repubblica, Adamowicz si racconta e invita l’Italia a resistere alla retorica dell’odio contro i migranti: “affrontiamo populisti cinici ovunque, ma i cittadini non si lasciano ingannare. L’Italia deve ricordare che senza aiuto del prossimo non c’è convivenza umana”.
Anti-antifascisti. Amedeo Osti Guerrazzi su La Stampa recensisce il libro Quando la storia diventa storie. La società italiana e la comunicazione di fascismo e Resistenza tra gli anni Settanta e gli anni Duemila, uscito per Le Monnier ovvero “la ricostruzione della nascita e del successo della narrazione anti-antifascista, e di come sia diventata popolare nella società italiana”.
Il ruolo della filantropia. Sul Corriere della Sera lo scrittore Claudio Magris dialoga con l’economista Paola Pierri sul tema della filantropia, di cui quest’ultima si occupa con la sua Pierri Philanthropy Advisory. “Filantropia, amore dell’essere umano, spinta – priva di ogni interesse personale – ad adoperarsi con altruismo e generosità per aiutare il prossimo, gesto gratuito nei confronti di chi si trova in difficoltà, cuore di quell’humanitas su cui si fonda la civiltà occidentale. Così scrive Paola Pierri, probabilmente una di quelle persone giuste su cui, dice la tradizione ebraica, si regge e si fonda il mondo, altrimenti in balia della distruzione”, scrive Magris introducendo la conversazione.
Daniel Oren all’Arena di Verona. A 35 anni dall’esordio a Verona torna sullo stesso podio con lo stesso libretto per tagliare un traguardo storico: l’israeliano Daniel Oren dirigerà domani la sua 500esima opera. “Tante emozioni. Essere il musicista che ha diretto più opere all’Arena è un onore. – racconta a La Stampa – Non conto le recite e non penso che la quantità conti. Però dirigere la 500′ recita vuol dire che tutti hanno creduto in me. Con l’Arena, uno dei posti più magici del mondo, si è creato feeling sin dall’esordio nel 1984, quando Tosca era Shirley Verrett. Qui mi sento a casa”.
Calcio e storia. Nell’estate del ’69 il Bayern Hof fu il primo club di Germania che accettò di disputare due amichevoli contro una squadra israeliana, sul campo dell’insediamento di Nahariya, fondato dai sopravvissuti alla Shoah. Una vicenda raccontata oggi da Avvenire.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked