“Rosh Chodesh Elul, momento di crescita”
Un’occasione propizia per approfondimento, riflessione, introspezione. Con Rosh Chodesh Elul, l’inizio del mese di Elul che si celebra in queste ore, prende avvio un percorso che ha come ideale conclusione la festa di Rosh haShanah, il capodanno ebraico, e il digiuno solenne dello Yom Kippur.
Un capo mese quindi particolarmente significativo anche da un punto di vista simbolico, trattandosi dell’ultimo dell’anno 5779. Ragion per cui l’UCEI, riproponendo una formula già sperimentata con successo nel 2018, ha invitato tutte le Comunità a fare dell’occasione offerta oggi dal calendario un momento condiviso di vita e identità ebraica attraverso l’apertura di sinagoghe per la preghiera, la lettura della Torah e l’ascolto del suono dello Shofar.
Esperienze che, per rav Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova e assessore al culto UCEI, possono aiutarci “a riconoscere i valori e le scelte di vita ebraica che dobbiamo condividere per il bene delle nostre Comunità”.
Con Rosh Chodesh Elul nello specifico si offre, prosegue il rav, “un’occasione speciale per ricercare e rinnovare il nostro personale rapporto con l’Eterno, cogliendo diverse modalità di approccio, in un dialogo che ora parte dall’Alto ora ci sollecita nell’iniziativa, ora ci incute timore ora ci riscalda di affetto paterno e ci commuove nella Sua tenerezza”.
È in questa complessità di sentimenti, sottolinea ancora, “che deve trovare posto non tanto la ricerca di fugaci momenti di intensa emozione, quanto la difficile, faticosa esperienza di aprire a D.O il nostro cuore, di manifestare a Lui anche le nostre angosce e i nostri dubbi; in questa strada di sincero dialogo con il Signore e di concreto impegno di vita ebraica ci sia dato modo di avviare un percorso di rinnovamento interiore, sul piano personale, e di contribuire al futuro del popolo ebraico e alle responsabilità che ci competono verso il mondo intero, sul piano collettivo”.
(1 settembre 2019)