Controvento
Il mercato della Mindfulness
Si sente sempre più spesso parlare di Mindfulness, soprattutto tra i giovani. Una tecnica che si ispira alla meditazione e allo yoga e che dovrebbe aiutare a creare la consapevolezza dell’essere “qui e ora”, cioè concentrare l’attenzione sul momento presente per evitare di rimuginare il passato e crearsi ansie per il futuro. Una ricetta vecchia come il mondo (il passato non c’è più, il futuro non c’è ancora, viviamo l’attimo fuggente), che ha le sue radici nel buddhismo, ma era già predicata da alcuni filosofi greci. La Mindfulness contemporanea nasce dalla ricerca di Jon Kabat-Zinn che creò presso il MIT nel 1979 il MBSR, Mindfulness-based stress reduction program. Consiste in tecniche semplificate di meditazione ed esercizi semplificati di yoga, una formula perfetta per questa epoca in cui si rifugge dall’approfondimento e si cerca la strada più rapida per raggiungere lo scopo. La Mindfulness sta alla meditazione e allo yoga come Twitter sta a un saggio di filosofia. Ma oggi Twitter ha il sopravvento, e allora tanto vale: se la pratica della Mindfulness può dare risultati positivi, perché no? Bisogna però stare attenti a distinguere che è scientifico da ciò che è una abile formula di marketing.
Per esempio, su parecchi siti viene spiegato che l’esercizio della Mindfulness aiuta a migliorare le prestazioni del cervello. Gli studi citati a riprova si riferiscono però all’esercizio della meditazione tradizionale, che è lunga, seria e rigorosa, e richiede anni di pratica, non ai pochi minuti di respirazione consapevole predicata dalla Mindfulness.
Come in tutte le nuove idee che hanno successo mediatico, intorno alla Mindfulness si sta sviluppando un mercato da miliardi di dollari, il mercato della cosiddetta neuro-wellness, il benessere neurologico, che si avvale delle tecnologie più avanzate per proporre ogni sorta di gadget. Secondo Bill Gates, uno che di mercato e innovazione se ne intende, è il business del futuro.
Se ne è a lungo parlato durante il quarto International Brain Tech Forum che ha avuto luogo a Tel Aviv nel marzo scorso. Partendo da studi che dimostrano che le persone felici, ottimiste e positive godono di migliore salute fisica e mentale (ma sono necessari studi sofisticati per dimostralo?), gli esperti presenti a Tel Aviv hanno presentato nuove apparecchiature per ottenere rapidamente e senza sforzi uno stato di serenità. Ha spiegato Michol Bradford, direttore esecutivo e cofondatrice del Transformative Technology Lab (USA): “ritengo che ci siano ottime possibilità di utilizzare la tecnologia per migliorare la nostra percezione della realtà. Il controllo delle emozioni può essere insegnato tramite opportuno addestramento. La tecnologia può aiutare le persone a sviluppare il loro pieno potenziale”… e le aziende a creare un nuovo mercato lucrativo.
Qualche esempio. TRIPP, società basata a Los Angeles, ha sviluppato la piattaforma mood- on-demand che si avvale della realtà virtuale in una combinazione di video giochi e meditazione. “La realtà virtuale –spiega la CEO Nanea Reeves, crea una situazione immersiva che facilita il raggiungimento della Mindfulness. “ La compagnia ha lanciato un prodotto rivolto alle aziende, ma pensa di espandersi nel mercato terapeutico, per aiutare per esempio il recupero dalle dipendenze.
In Israele Mindlyft è un dispositivo che si basa sul biofeedback, una tecnica che risale agli anni ’80 e che si è rivelata molto efficace nel monitorare i muscoli involontari. In questo caso si para di neurofeedback, che combina una cuffia capace di registrare l’attività delle onde cerebrali e regolarne l’andamento grazie a un programma di addestramento.
Un’altra start up israeliana, NYX Technologies, sta creando una piattaforma per migliorare il sonno e ridurre lo stress. Grazie a una cuffia che legge l’attività cerebrale, amministra impulsi che dovrebbero aiutare ad addormentarsi e a correggere la qualità e la durata del sonno.
E anche i fondi di investimento cominciano ad accorgersi delle potenzialità di questo mercato.
JoyVentures per esempio si è dato la mission di “creare un mondo più felice, promuovendo prodotti di neurowellness” spiega il CEO Miri Polachnek,che è trai fondatori e direttori del’International BrainTech Forum. A questo scopo ha creato una comunità di “Joymakers” (creatori di goia) per promuovere start up in questo campo.
Ben vengano tutte le tecniche e le tecnologie che aiutano a star meglio. Cercando però di non diventare vittime di un marketing sofisticato che serve solo a rendere felici i produttori di gadget. L’equilibrio interiore si può conquistare: ma tramite l’impegno di un lavoro serio su stessi, il resto può essere divertimento, curiosità, gioco, con risultati che durano il tempo di un Twit.
Viviana Kasam
(2 settembre 2019)