“Ulpan, esperienza coinvolgente”
L’Ulpan Online è un corso di lingua ebraica avviato nel 2107 e proseguito sia nel 2018 che nel 2019. Un’iniziativa di successo, che sfrutta le potenzialità della rete e che nasce sotto l’egida dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con l’associazione culturale Nodedim.
Internet, si sa, offre possibilità un tempo impensabili. Ma nulla può sostituire il calore della vicinanza fisica, del confronto tra persone che si vedono, interagiscono, condividono esperienze. Ne è convinta la professoressa Luisa Basevi, anima del progetto e fondatrice dell’associazione Nodedim, che fortemente ha voluto un momento di incontro che fosse specificamente pensato per gli iscritti al corso, da poco conclusosi nella tenuta di Monaciano (Siena).
“Ulpan Toscana”: e cioè una settimana intensa fra didattica, conferenze, ascolto delle diverse esperienze personali. Trentacinque i partecipanti, 23 dei quali corsisti, giunti un po’ da tutta Italia: chi da Trieste e chi da Palermo, chi da Livorno e chi da Trento. Ad internazionalizzare la compagine due partecipanti da Bruxelles e Stati Uniti.
Una grande soddisfazione, per la professoressa Basevi: “Il bilancio – racconta – è più che positivo. Un contesto completamente casher, vigilato dal Rav Crescenzo Piattelli, ma aperto anche a chi, esterno al mondo ebraico, porta avanti questo percorso di studio. Oltre all’apprendimento dell’ebraico, sono state realizzate attività molto articolate: un corso di storia su Gerusalemme, dalla preistoria ad oggi, magistralmente tenuto da Samuele Rocca: ma anche conferenze su umorismo e formazione dei cognomi ebraici in Italia, ad esempio. E abbiamo anche ballato, grazie alle danze israeliane che hanno rappresentato un momento sia di conoscenza linguistica che di svago. Un’esperienza importante da molti punti di vista, che non avrei potuto realizzare senza il supporto dell’Unione”.
L’Ulpan Toscana si è aperto alle porte dello Shabbat, con un Sefer Torah settecentesco messo a disposizione dalla sezione senese della Comunità ebraica fiorentina. Con l’ausilio dei due insegnanti si è poi entrati nel vivo del corso e dell’intera settimana di lavoro.
“Una settimana appagante, sia per la qualità della didattica che per per l’atmosfera che in generale si respirava. Senz’altro un progetto da riproporre” sottolinea Vittorio Mosseri, presidente della Comunità ebraica di Livorno e Consigliere UCEI. Da Livorno arrivava anche Daniela Sarfatti, che parla di “esperienza d’eccellenza, in un contesto anche culturalmente stimolante”. Molto positivo, aggiunge, il fatto che ci fossero anche persone “che nulla hanno a che fare con l’ebraismo, ma che ci sono vicine”. Evelyne Aouate, referente della sezione palermitana della Comunità ebraica di Napoli, conferma: “Occasioni di incontro sono sempre positive, soprattutto se sono così ben organizzate. Un’esperienza che val la pena proseguire”. Viaggio lungo anche per Giorgio Fotia, milanese ma residente a Cagliari: “Chi vive un po’ lontano dal centro della vita ebraica italiana ha bisogno di momenti come questo, ben strutturati e coinvolgenti. È importante – dice – che si vada avanti in questo senso”.
(4 settembre 2019)