Nasce il Conte bis
È il giorno del giuramento al Quirinale per la squadra di governo del Conte bis, i cui componenti sono stati annunciati ieri al termine di una trattativa che è stata, a tratti, particolarmente tesa e complessa. Ventuno i ministri, sette le donne. Età media: 47 anni.
“La crisi più pazza – scrive Repubblica – partorisce il governo più imprevedibile. MSS, Pd e Leu danno vita al secondo esecutivo Conte, in una legislatura che comunque va avanti. Perché queste, come ha ricordato Mattarella, sono le regole della Costituzione”. Racconta il Corriere a proposito delle ore che hanno preceduto lo scioglimento della riserva da parte del premier incaricato: “Partenza con suspense per il Conte bis. Se alle quattro del mattino le luci di Palazzo Chigi erano ancora accese è perché la notte della vigilia è stata lunga e agitata. Si tratta, si litiga, tra Pd e 5 Stelle e all’interno del Movimento. Poi, grazie al pressing del Quirinale, la quadra per dar vita all’esecutivo numero 66 della Repubblica si trova”. Tra gli incarichi chiave, la responsabilità degli Esteri affidata al leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio. Una sfida difficile, segnala La Stampa, anche in ragione di alcuni passi falsi compiuti in passato. “Se Luigi Di Maio farà politica estera, troverà porte aperte nelle capitali Ue, a Bruxelles (per noi cruciale), a Mosca, a Washington, a Riad, a Ankara. Se cederà a desideri di rivincita e nostalgie terzomondiste da strapazzo – si legge – sarà relegato alla periferia della scena mondiale”.
Ultimi giorni di campagna elettorale in Israele, dove si voterà tra dodici giorni. La Stampa segnala l’iniziativa del Premier Benjamin Netanyahu, che ieri ha tenuto un intervento a Hebron.
“È uno dei fronti più caldi con i palestinesi, una città di 170 mila abitanti, dove nel centro storico vivono alcune centinaia di ebrei protetti da un imponente dispositivo di sicurezza e decine di check-point. Nessun premier aveva mai parlato qui in veste ufficiale, tanto meno in campagna elettorale. Ma per Bibi – viene sottolineato – anche questo tabù andava infranto”.
Sconcertante posizione degli ultrà dell’Inter, che in un comunicato hanno giustificato i buu razzisti contro il loro centravanti Romelu Lukaku. “Curve, razzismo e pallone. In Figc e in Lega si aspettavano un inizio di stagione diverso. Diciamo con meno veleni e meno tensioni. E invece – scrive il Corriere dello sport – sono bastati 180 minuti di campionato per far salire la temperatura sugli spalti”. Per il condirettore della Gazzetta dello sport Stefano Barigelli, il comunicato della curva nerazzurra evidenzia la profondità della saldatura tra ultrà di compagini diverse. “Le righe della Curva Nord nerazzurra – spiega – ne hanno evidenziato la plastica potenza. In quelle righe viene in sostanza ribadito il concetto che in quello spazio chiamato stadio gli ultrà riconoscono e rispettano soltanto i loro codici. Non altri”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(5 settembre 2019)