Ferrara – Imparare dal passato
“Un giorno sono tornato a casa dopo le lezioni. E purtroppo, purtroppo sapevo leggere. Ero un bambino di otto anni e sul giornale c’era scritto: insegnanti e studenti ebrei esclusi dalle scuole”. La testimonianza di Cesare Finzi, sopravvissuto alla Shoah e originario di Ferrara, è lucida e terribile. Vivida e incombente.
Il suo ricordo è stato uno degli interventi centrali della conferenza aperta al pubblico “Imparare dal passato – Agire per il futuro. Pratiche formative sulla Shoah e sui diritti umani” organizzata dallo statunitense The Olga Lengyel Institute (TOLI) e dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica (CDEC) in collaborazione con Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah (MEIS) e I’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara (ISCO) e inserita all’interno dell’omonimo seminario per gli insegnanti di scuole secondarie di secondo grado provenienti da tutta Italia.
Nella cornice della Sala Estense, Finzi, 89 anni, ha condiviso la sua storia, quella dei salvati e soprattutto quella dei sommersi, come la cuginetta Olimpia o l’amico Nello Rietti. “Ricordo ancora quando io e Nello Rietti dovevamo sostenere l’esame delle scuole medie. Non risultavamo sull’elenco del preside perché ebrei e ci misero in un angolo. La professoressa per non farci copiare disse: ‘fa niente, venite al primo banco’. Forse era una donna buona, pensai. Ma poi aggiunse: ‘Tanto non vi attacca la malattia’. Chiesi incautamente quale fosse questa malattia e lei rispose: ‘Voi ebrei avete la coda no?’. Era una donna sveglia, laureata eppure anche lei non si sottraeva ad un pregiudizio tanto insensato”.
Durante la conferenza, moderata dal vicepresidente della Comunità ebraica di Ferrara Massimo Acanfora Torrefranca, è stato proiettato per la prima volta fuori dagli spazi del MEIS, il documentario “Con gli occhi degli ebrei italiani”, 24 intensi minuti che condensano la storia plurimillenaria della presenza ebraica nel Paese. “È importante capire – ha sottolineato il direttore del MEIS Simonetta Della Seta – che non si può parlare solo di Shoah se non si conosce tutta la lunga esperienza dell’ebraismo, in questo caso dell’ebraismo italiano, con il suo enorme contributo al Paese. Anche per comprendere ancora di più quanto fu grave il tradimento segnato dalle discriminazioni, poi dalle persecuzioni e infine dallo sterminio”.
Un punto di vista condiviso dal Direttore dell’ISCO Anna Maria Quarzi, la quale ha elogiato la scelta del MEIS e fatto un rapido affresco della antichissima presenza degli ebrei in Emilia Romagna: “Ai nostri studenti insegniamo con particolare rigore l’importanza delle responsabilità storiche: per noi è importante puntualizzare ad esempio che le leggi razziali furono firmate dal re Vittorio Emanuele III e che ci furono anche sovrani che non presero decisioni simili”. La storia ebraica della Regione non inizia certo dal ‘900, basti pensare, spiega Quarzi, “che sono state identificate ben 32 località emiliane che ospitano un quartiere ebraico”. Non solo, ma tanti furono gli ebrei emiliani che si distinsero, come – ha ricordato Acanfora Torrefranca – “Ovadia Sforno, nato a Cesena e morto a Bologna, filosofo e grande autorità giuridica tra ‘400 e ‘500”.
A fare un balzo nella contemporaneità, la professoressa presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Milena Santerini, che ogni giorno studia nuove strategie per contrastare i discorsi di odio, gli hate speech sul web: “Bisogna combattere l’antisemitismo non solo sul piano razionale che a volte non porta i risultati sperati, ma anche su quello emozionale”. In un mondo dove l’odio si diffonde nei modi più impensati, anche attraverso i giochi sul web, la via secondo la Santerini è una: “Solo unendo le forze, contrastando insieme antisemitismo, razzismo e xenofobia si riuscirà meglio a sconfiggere l’odio e soprattutto la banalizzazione dell’odio da parte dell’uomo comune che non si rende nemmeno conto della propria aggressività”.lla didattica” a cura dei docenti formati da TOLI – Fondazione CDEC – ISCO . Introduce e modera il vicepresidente della Comunità ebraica di Ferrara Massimo Acanfora Torrefranca.
Rachel Silvera
(8 settembre 2019)