Venezia si inchina a Polanski
Titolo più acclamato da pubblico e critica, L’ufficiale e la spia (J’Accuse) di Roman Polanski conquista il Gran Premio della Giuria della 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Al centro della pellicola, ritenuta da molti l’ennesimo capolavoro del regista di origine polacca, la vicenda del capitano Alfred Dreyfus, simbolo dell’antisemitismo francese di fine diciannovesimo secolo, ingiustamente condannato per spionaggio ai danni del suo Paese, degradato e confinato per quattro anni all’Isola del diavolo.
Polanski aveva annunciato il progetto del film, di cui lo scrittore Thomas Harris firma la sceneggiatura, già nel 2012 a Cannes. La storia di Dreyfus, aveva detto, è ancora di grande rilevanza in un mondo dove continua ad andare in scena “l’antico spettacolo della caccia alle streghe ai danni di una minoranza, la paranoia della sicurezza, i tribunali militari segreti, le agenzie di intelligence fuori controllo, le azioni di coperture dei governi e una stampa rabbiosa”.
(8 settembre 2019)