Controvento – Sette film
per raccontare il cervello

Viviana KasamNel 1848 l’operaio venticinquenne americano Phineas Gage, mentre lavorava alla costruzione di una ferrovia in Vermont, ebbe la testa trafitta da una spranga d’acciaio che gli attraversò la parte anteriore del cranio, dalla mandibola al lobo frontale, passando per l’occhio sinistro, e poi schizzò fuori per atterrare 20 metri più in là. Miracolosamente, Phineas sopravvisse all’incidente apparentemente indenne. Ma dopo breve tempo cominciò a manifestare i segni di una drastica trasformazione della personalità. Era un bravo ragazzo, allegro, generoso, di buon carattere. Divenne violento, irascibile, bestemmiatore, alcolizzato, tanto che fu licenziato dai suoi datori di lavoro e passò il resto della vita tra un lavoretto e l’altro. La vicenda di Gage ha dato l’avvio alle moderne neuroscienze, facendo supporre che la parte lesionata, i lobi frontali, avessero un ruolo importante nella capacità di ragionare, prendere decisioni e controllare gli istinti. Il suo cranio forato, che è esposto presso il Warren Anatomical Museum nel campus della Harvard University, è stato studiato da importanti neuroscienziati, tra i quali i celebri Hanna e Anthony Damasio, che sono riusciti a ricostruire virtualmente, partendo dal teschio lesionato, le aree del cervello compromesse. L’ipotesi che i lobi frontali avessero un ruolo importante nella razionalità è stato confermato dagli studi più attuali, che, grazie a strumentazioni sofisticate come la risonanza magnetica funzionale e il PET scan, consentono di “vedere” il cervello mentre pensa.
Cito questo aneddoto per spiegare come siano spesso le anomalie a far comprendere il funzionamento del cervello, e ci sono magnifici libri, scritti in modo divulgativo e divertente da grandi scienziati come Oliver Sacks e Vilaynur S.Ramachandran, che proprio questo raccontano. Consiglio a chiunque sia curioso di capire i segreti del cervello umano, di leggere “L’uomo che scambiò la moglie per un cappello” di Sacks, e “L’uomo che credeva di essere morto” di Ramachandran , due raccolte di casi clinici ai limiti dell’assurdo, ma illuminanti sul funzionamento di quella che il neuroscienziato italiano Antonio Cerasa ha definito la nostra “ scatola magica”. E soprattutto “La mente alterata: cosa dicono di noi le anomalie del cervello” di Eric Kandel uscito l’anno scorso anche in Italia per i tipi di Raffello Cortina Editore.
Proprio dalle anomalie del cervello abbiamo preso spunto per organizzare CuriosaMente, Indizi di ordinaria follia, il terzo Festival “Cervello&Cinema”, che avrà luogo dal 23 al 29 settembre presso l’ANTEO-Palazzo del Cinema di Milano (da lunedì 23 a venerdì 27 alle 19.30, sabato 28 e domenica 29 alle 11 –per prenotazioni e informazioni: www.brainforum.it).
La formula del festival, che ha avuto molto successo di pubblico e media negli anni passati, consiste nella proiezione di sette film cult, che vengono discussi da neuroscienziati, psicanalisti, psichiatri, presentando lo stato dell’arte della ricerca. La sfida è quella di interessare alla scienza un pubblico molto ampio, soprattutto di giovani, secondo i criteri dell’edutainment. Patrocinato dal Comune di Milano, sostenuto incondizionatamente per il terzo anno consecutivo da Roche, e organizzato da BrainCircleItalia in collaborazione con IRCCS Ospedale San Raffaele, ELSC (il prestigioso centro di ricerca sul cervello della Hebrew University of Jerusalem) e ANTEO Palazzo del Cinema, il festival quest’anno prende l’avvio lunedì 23 settembre alle 19.30 con Hugo Cabret di Martin Scorsese, un film delicato e struggente con un cast di superstar (Ben Kingsley, Jude Law, Sacha Baron Cohen), che aprirà il dialogo sulle illusioni visive e su come la magia inganna i sensi. Carlo Faggi, illusionista e divulgatore scientifico, e David Burr, docente dell’Università degli Studi di Firenze, racconteranno come spesso ciò che crediamo di vedere non sia la realtà, ma una finzione del nostro cervello e come la verità sia sfuggente, anche dove pare indiscutibile. E soprattutto perché il cervello ha bisogno di illudersi.
Martedì 24, sempre alle 19.30, si continua con Ragazze interrotte di James Mangold, vincitore di numerosi premi, tra cui un Oscar e un Golden Globe per Angelina Jolie. Il film racconta la vita di un gruppo di ragazze con disturbo della personalità, una patologia frequente ma spesso non correttamente diagnosticata, che provoca molte sofferenze alle giovani e alle loro famiglie. Ne parlerà Cesare Maffei, ordinario di psicologia clinica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, uno dei massimi esperti in questo campo.
Mercoledì 25, Letizia Leocani, neurologa, e Antonio Malgaroli, docente di fisiologia umana, entrambi Università Vita-Salute San Raffaele, parleranno dei rituali ossessivi, che sono molto più frequenti di quanto si pensi. C’è chi controlla cento volte che le porte siano chiuse, chi si lava ripetutamente le mani e chi scende dal letto sempre con lo stesso piede. Sono tutte manifestazioni di una patologia che denota un disagio profondo e che oggi presenta nuove possibilità di cura. Il film è il magnifico Qualcosa è cambiato di James L. Brooks, con la geniale interpretazione di Jack Nicholson.
Della dipendenza da gioco, una vera e propria piaga nel mondo odierno, si parlerà giovedì 26 con Massimo Clerici, dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e Luigi Gallimberti, presidente Fondazione Novella Fronda, Human Science and Brain Research. Oggi gli scienziati tendono a considerare le dipendenze, tra cui il gioco d’azzardo, come una vera e propria malattia del cervello, che va affrontata con nuove metodologie, superando la mera visione psicanalitica. È un approccio che apre la strada a terapie innovative. Il film è Il giocatore, di John Dahl, un capolavoro assoluto con Matt Damon e Edward Norton.
“Scintille di pazzia” è il titolo dell’incontro di venerdì 27 con Francesco Benedetti, psichiatra e professore presso l’Università Vita-Salute San Raffaele. Il tema è il rapporto tra la follia e l’arte, in particolare le depressioni e il bipolarismo, dai quali tanti artisti sono affetti, tanto che c’è chi sostiene che per raggiungere la massima creatività sia necessario alterare lo stato di coscienza. Depressa, fino al suicidio, era la grande scrittrice Virginia Wolf, alla quale è dedicato il film The Hours, di Stephen Daldry, con un cast stellare: Nicole Kidman, Meryl Streep e Julienne Moore.
Sabato 28 e domenica 29 gli incontri avverranno alle 11 del mattino, secondo una formula che è stata sperimentata con successo all’Anteo l’anno scorso. La nota psicanalista Simona Argentieri parlerà sabato 28 settembre di un tema di grandissima attualità, il bullismo, e delle dinamiche di gruppo che portano individui, innocui da soli, a derive aggressive e violente. Il film è un capolavoro poco noto al grande pubblico, L’onda, di Dennis Gansel, basato su un esperimento sociale realmente avvenuto in una scuola californiana nel 1967, per spiegare agli alunni l’origine del nazismo.
Gran finale domenica 29, sempre alle 11, con il film Corpo e anima, di Ildikó Enyedi, Orso d’Oro a Berlino due anni fa, una delicata storia d’amore tra due persone che non sanno comunicare i propri sentimenti, ma che sognano lo stesso sogno. Il tema è il quadro autistico, una sindrome che sta crescendo esponenzialmente e di cui non si conoscono le cause. Una ricerca attualissima lo legherebbe a disfunzioni nel microbiota, la composizione della flora batterica nell’intestino, che viene spesso definito il “secondo cervello” per il numero di neuroni presenti al suo interno. Ne parlerà Antonio Persico, Professore presso l’Università degli Studi di Messina.
Chi lo desidera può prenotare sul sito: www.brainforum.it

Viviana Kasam

(9 settembre 2019)