La fiducia al governo
e i fascisti in piazza

rassegnaSaluti romani, teste rasate e slogan fascisti nel presidio convocato da Fratelli d’Italia fuori dal Parlamento, dove ieri sera il governo Conte ha ottenuto la fiducia. “Niente bandiere di partito. Ma i caratteri dello striscione ‘ladri di sovranità’ – racconta Repubblica – sono in gotico neo fascista, assai caro alla destra romana. Arrivano in migliaia, gente comune, pensionati, 30mila sparano gli organizzatori di Fratelli d’Italia, si fa presto a riempire la piazzetta transennata. Facce da festa di Atreju, catapultate un lunedì mattina a far massa per i vicoli del centro”. L’effetto assedio, si legge, “è perfettamente riuscito”. 

CasaPound e Forza Nuova, ieri protagoniste della protesta antigovernativa, nel pomeriggio hanno avuto una brutta sorpresa. Facebook e Instagram hanno infatti operato un intervento deciso per arginare la minaccia costituita da chi diffonde odio attraverso i social network, oscurando di conseguenza i profili dei due gruppi di estrema destra e dei loro leader. Spiega il Corriere: “La società californiana, che nel nostro Paese sui due social conta più di 55 milioni di utenti, ha applicato la sua norma sulle persone e organizzazioni pericolose, che nel 2018 ha portato alla rimozione dei profili del gruppo di ultra-destra britannico Britain First”. 

“L’Iran ha un sito nucleare segreto”. Così il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, in un discorso alla nazione a pochi giorni dal voto. Scrive La Stampa: “Il partito dell’opposizione Blu Bianco ha criticato ‘l’uso di informazioni dell’Intelligence a fini elettorali’. Le rivelazioni di Netanyahu sono però rafforzate dalle ultime indiscrezioni trapelate dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Aiea. I suoi ispettori hanno trovato ‘tracce di uranio e altre particelle radioattive’ in un deposito a Turquzabad, alla periferia di Teheran”. Quel sito, si ricorda, “era stato indicato dallo stesso Netanyahu come ‘l’archivio segreto’ del programma nucleare iraniano”. 

Il quotidiano torinese ospita anche un intervento dello scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua, che oggi a Palermo riceverà la laurea honoris causa del locale ateneo. “Israele tra mito e storia” il tema della lezione di Yehoshua, che a proposito della millenaria esperienza diasporica dice: “La base di una vita comunitaria nazionale vincolata a un territorio definito dotato di una lingua propria non era mai stata reale per gli ebrei. Esisteva invece nell’immaginazione e nelle metafore, nei simboli e nei rituali della religione, così che la possibilità di fissare una coscienza storica precisa, legata a luoghi reali con una esatta cronologia, nell’identità ebraica era debole e minimale”. 

Su Repubblica si torna a parlare della vicenda di Adele Di Consiglio, cittadina di Anzio che bambina fu vittima delle Leggi razziste e cui il Comune laziale ha negato un riconoscimento (mantenendo contestualmente la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini). L’occasione è la cittadinanza conferita recentemente a Carlo Verdone, con tanto di murale che ritrae l’attore e il musicista Roger Waters, il cui padre cadde in guerra contro i nazifascisti, sul palazzo dove vive la donna. Sottolinea Repubblica: “Un altro schiaffo, seppure involontario, alla vittima delle persecuzioni razziali”. 

La Stampa ricorda la deportazione dei carabinieri romani, traditi dal fascismo e inviati a migliaia nei lager nazisti, al centro del libro Carabinieri Kaputt! I giorni dell’infamia e del tradimento del giornalista Maurizio Piccirilli. “Il 7 ottobre, con un tranello ordito dal governo repubblichino, i Reali carabinieri di Roma furono disarmati, comandati nelle loro caserme e catturati dai nazisti. Dieci giorni prima del rastrellamento e la deportazione degli ebrei romani, uguale sorte toccò a loro. Anzi – viene spiegato – la prima deportazione fu propedeutica all’altra”. 

Vittorio Giardino, il grande disegnatore bolognese, in una intervista con il Resto del Carlino parla del suo personaggio Max Fridman e dei suoi progetti per il futuro. “Vorrei creare – dichiara – una storia che ha come teatro i giorni drammatici della Liberazione di Bologna, quando la Brigata Ebraica fu una delle prime a entrare in città per metter fine alla dittatura. E in quella Brigata, Fridman, ebreo, ex agente segreto, sarà al fianco degli Alleati”. 

Il Giorno dà molta evidenza alle parole di un agricoltore palestinese di religione luterana, che è proprietario di una fattoria non lontano da Betlemme. Dice l’uomo in una intervista: “È da 28 anni che lottiamo ogni giorno per non farci portare via la nostra fattoria. Le colonie israeliane ci circondano su tre lati. I tentativi di confiscare i nostri campi sono incessanti”.

Repubblica, nelle pagine torinesi, parla del processo contro un anarchico sardo che insultò con gravi epiteti il libraio Angelo Pezzana, anche per il suo sostegno a Israele. Per l’uomo è arrivata la condanna. Nella sentenza, si riferisce, non è caduta “l’accusa di odio nazionale contro lo Stato di Israele”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(10 settembre 2019)