Il governo incassa la fiducia,
con il sì di Liliana Segre
Con 169 voti a favore il governo Conte incassa la fiducia anche al Senato. In una giornata caratterizzata da numerosi interventi, a spiccare anche sui giornali sono le parole di Liliana Segre, il suo sì all’esecutivo, ma soprattutto le preoccupazioni per l’odio dilagante in Italia anche per responsabilità e su impulso della passata esperienza di governo. “Austera ed elegante nella sua veste chiara – scrive Repubblica – la senatrice a vita Liliana Segre ha pronunciato il suo discorso di liberazione. È come un segnale di ‘pericolo scampato’, quasi a rimarcare l’imbarbarimento e ‘l’abisso’ a cui rischiavamo di assuefarci”. Sullo stesso quotidiano, in un editoriale ispirato al suo intervento Gad Lerner afferma: “Anche quando si trattò di abrogare le leggi razziali del regime fascista ci fu chi raccomandò gradualità e prudenza sostenendo che vi fossero buoni contenuti da salvaguardare. Lo tenga a mente Giuseppe Conte che ieri al Senato ha ottenuto la fiducia definitiva del Parlamento per un governo di svolta: non gli basterà un generico elogio della mitezza per contrastare il clima d’odio codificato anche nei decreti sicurezza da lui precedentemente sottoscritti”.
Il discorso della Segre è integralmente pubblicato sul Foglio.
“Se sarò eletto nuovo premier di Israele la mia intenzione e quella del nuovo governo è quella di estendere la sovranità israeliana alla Valle del Giordano e alla sponda nord del Mar Morto”. Così il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, in un intervento a Tel Aviv a una settimana dal voto. “All’hotel Kfar Hamaccabiah di Tel Aviv – racconta La Stampa – il premier più longevo dello Stato ebraico, che di queste cose è maestro, ha curato la scenografia nei minimi dettagli. L’ultimo sondaggio dà in vantaggio il partito di opposizione del generale Benny Gantz. Bibi ha bisogno di un colpo d’ala per risollevarsi. Sperava in un aiuto di Donald Trump in politica estera, ma il siluramento del falco anti-Iran John Bolton non lascia ben sperare. Allora ha fatto da solo”.
I territori indicati dal primo ministro e leader del Likud, si legge sul Corriere, “rappresentano oltre il 30 per cento della Cisgiordania, quella che dovrebbe diventare il centro dello Stato sognato dai palestinesi”. Per Repubblica, l’annuncio di Netanyahu è “un modo per provare a incassare i voti dei coloni assieme a quelli degli elettori di destra, ma anche un modo per indebolire la possibilità di arrivare alla nascita di un vero Stato palestinese”.
Appello di Anpi e Pd per la chiusura dei partiti neofascisti. Sottolinea Repubblica: “Il giorno dopo la cancellazione dei profili di CasaPound e Forza nuova dalle piattaforme di Facebook e Instagram, politica, sindacati e associazioni vanno all’attacco”. Il mondo dell’estrema destra intanto piange Stefano Delle Chiaie, scomparso all’età di 83 anni. “Un capo riconosciuto, una figura carismatica dell’Internazionale Nera. Un uomo che ha inseguito una rivoluzione neofascista, anticomunista e anticapitalista. Uno – indica La Stampa – pericoloso”.
Domenica 15 settembre l’Italia festeggerà la Giornata Europea della Cultura Ebraica, giunta alla ventesima edizione, con Parma città capofila. Sulle pagine locali di alcuni quotidiani vengono segnalati gli appuntamenti più significativi. “Sul tema ‘I sogni, una scala verso il cielo’ molte le iniziative organizzate dalla Comunità ebraica di Roma, che si svolgeranno nella cornice dell’antico quartiere ebraico” riferisce tra gli altri Leggo. “Due le sedi per la celebrazione milanese: una giornata di visite e incontri alla sinagoga di via della Guastalla e lo spettacolo finale al Teatro Parenti” si legge su Vivi Milano del Corriere.
Procede a Roma la “defascistizzazione” di alcune strade, finora intitolate a figure che promossero le Leggi antiebraiche del ’38. Scrive Repubblica: “Nel quartiere Primavalle, via e largo Donaggio saranno rispettivamente dedicate a Mario Carrara e Nella Mortara, mentre a Castel Romano la strada che ora porta il nome di Zavattari si chiamerà via Enrica Calabresi. Una decisione presa dopo un percorso partecipato”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(11 settembre 2019)